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10 luoghi da scoprire nel Parco Sirente Velino

Tra borghi, canyon, arte e sentieri, dieci luoghi da non perdere

Il Parco Naturale Regionale Sirente Velino è una meta perfetta per chi cerca natura, cultura e frescura estiva senza allontanarsi troppo da casa. Tra borghi, canyon, arte e sentieri, ecco dieci luoghi da non perdere e in cui perdersi, non è una classifica ma un promemoria per chi vuole vivere intensamente questo angolo di paradiso d’Abruzzo.

Pagliare di Tione
Borghi immersi nella natura e costituiti da case in pietra, le Pagliare erano insediamenti inizialmente utilizzati come depositi di fieno e paglia dagli agricoltori, che si spingevano a quote più elevate per lavorare la terra e pascolare il bestiame. Qui, nel territorio comunale di Tione degli Abruzzi, la natura fa sentire chiaramente la sua presenza: le pietre utilizzate per la costruzione di queste casette derivavano dal processo di ripulitura della terra, per renderla coltivabile. Da vedere anche la Chiesa, piccola e sobria, e la grande cisterna circolare. Uno dei percorsi per raggiungere le Pagliare di Tione, che si trovano a poco più di 1000 metri d’altezza, è quello che parte dall’abitato di Terranera, sull’Altopiano delle Rocche.

Lago Sinizzo e Grotte di Stiffe
Il lago Sinizzo è un piccolo lago di origine carsica, non balneabile, situato poco fuori dal paese di San Demetrio ne’ Vestini. Un’oasi di pace in cui trovare refrigerio, all’ombra dei boschi di salici e intorno alle rive verdi che lo circondano, ma anche un luogo attrezzato ad uso dei villeggianti. Poco distante è possibile visitare le Grotte di Stiffe: un tesoro geologico di stalattiti, stalagmiti, cascate e rapide, ma anche uno spettacolo offerto dalla natura modellata nel corso dei millenni dal passaggio delle acque, provenienti dall’Altopiano delle Rocche, tramite degli inghiottitoi. Le grotte si trovano ad una temperatura di 10 gradi tutto l’anno. Disponibili visite guidate.

Aielli, borgo dei murales
Aielli, nella Piana del Fucino, è un piccolo centro marsicano che, negli anni, ha saputo reinventarsi. Qui l’arte la fa da padrona, grazie ai numerosi murales che sono spuntati negli angoli del paese: oltre alla Torre delle Stelle, sede di un osservatorio astronomico e punto strategico da cui è possibile ammirare la Piana del Fucino, è grazie al festival di street art “Borgo Universo”, partito nel 2017, che Aielli è rinato. Ogni anno artisti internazionali arricchiscono il borgo di nuovi murales: opere d’arte – come la Costituzione o Fontamara del pescinese Ignazio Silone – da non perdere.

Gole di Aielli Celano e il Castello di Celano
Le Gole di Aielli Celano, uno splendido canyon incastonato tra i Comuni di Celano, Aielli e Ovindoli. Un percorso all’aria aperta tra pareti rocciose, erose dal corso dell’acqua, nella vivida vegetazione che caratterizza tutto il tratto. Durante la visita è possibile incontrare numerose specie di animali come il grifone reale, il falco pellegrino, il gufo reale, ma anche cinghiali.
Tra i punti più suggestivi ci sono una piccola cascata, la Fonte degli Innamorati, e i ruderi dell’antico Monastero di San Marco. Durata della traversata circa 3 ore.
Poco distante troviamo Celano, dove è possibile visitare il Castello Piccolomini, testimonianza della fortificazione medievale della città, insieme alle mura di cinta ancora visibili.
Si erge maestoso sulla cittadina ed è sede del Museo d’Arte Sacra della Marsica, diviso nei settori di scultura, pittura, oreficeria e paramenti sacri, e della Collezione Torlonia di Antichità del Fucino, le cui opere vennero alla luce nell’area del Fucino durante il prosciugamento del lago nella seconda metà del 1800, ad opera di Alessandro Torlonia.

Alba Fucens
L’area archeologica di Alba Fucens, nel comune di Massa d’Albe, è un gioiello di notevole interesse storico in cui è oggi possibile ammirare diverse strutture di carattere pubblico e privato dell’antico impianto cittadino, intorno alle antiche strade di Via del Miliario, Via dei Pilastri e Via dell’Elefante.
Fu un territorio inizialmente abitato dagli Equi, ma sono notevoli i reperti collocabili cronologicamente in epoca romana.
Durante la visita è possibile osservare ciò che rimane del macellum, luogo di vendita di generi alimentari, delle terme, di una basilica, del Santuario di Ercole, o del luogo dove avvenivano le votazioni delle assemblee pubbliche. Ma ciò che più affascina i visitatori è l’Anfiteatro di Alba Fucens, scavato nella roccia e di pianta ellittica. All’interno vi si svolgevano spettacoli di gladiatori, documentati da numerose iscrizioni. È possibile visitare il sito tutti i giorni, dall’alba al tramonto.

Castello di Gagliano Aterno
Costruito tra la fine del XII secolo e l’inizio del XIII secolo dai Berardi, noti come Conti dei Marsi, il feudo di Gagliano Aterno e l’annesso castello passarono poi, in eredità, tra le varie famiglie dei Berardi, degli Ocre e dei Celano, arrivando successivamente alla Famiglia Lazzaroni. Il castello è caratterizzato da due cinte murarie: quella interna è raggiungibile mediante un ponte levatoio. Il palazzo residenziale ha al suo interno un cortile dotato di un pozzo, circondato da un portico e da una loggetta al primo piano. In perfetto stato di conservazione, si tratta tuttavia di una residenza privata, anche se alcune parti del piano terra sono visitabili. Il sito è aperto solo in occasione di alcuni eventi comunicati dal Comune tramite canali istituzionali, ad esempio durante le giornate del FAI.

Chiesa Santa Maria in Valle Porclaneta
A Rosciolo dei Marsi, frazione di Magliano dei Marsi, si trova la Chiesa di Santa Maria in Valle Porclaneta: un gioiello di arte romanica abruzzese, con influenze arabo-ispaniche, bizantine e longobarde. Situata in un luogo suggestivo e isolata tra la natura del Parco Sirente Velino, il luogo sacro merita la breve passeggiata necessaria per raggiungerla. Al suo interno si trovano tesori di scultura e preziose opere d’arte, tra i quali affreschi del Quattrocento, uno splendido ambone, un ciborio del XII secolo e l’architrave ligneo, finemente decorato. Degna di nota è la decorazione esterna dell’abside. Possibile visitarla su prenotazione, anche se non è raro trovarla aperta in occasione di cerimonie religiose.

Palco della Rimembranza, Terranera
Il Palco della Rimembranza, sito nel comune di Terranera, si trova appena fuori dal paese, sui prati dell’Altopiano delle Rocche. Si tratta di una struttura commemorativa, creata negli anni ‘50 in ricordo dei caduti delle guerre mondiali, ma anche di un luogo molto suggestivo, considerata la posizione in cui si trova. Passando di qui è difficile resistere al desiderio di fermarsi un attimo per osservare lo spettacolo che la natura offre da contorno, insieme a quel senso di infinito che questo luogo riesce a trasmettere.

Le Pietre raccontano (Fontavignone)
Se si vuole percorrere un bellissimo cammino naturalistico, si può decidere di andare alla ricerca di alcune pietre, ognuna particolare nel suo genere e indicata tramite un cartello esplicativo. Si tratta del percorso ad anello “Le Pietre raccontano”, che si snoda intorno all’abitato di Terranera.
Una delle più note è la Pietra Pezzuta, cioè Pietra a Punta, un monolito striato e dotato di una forma a panettone. È possibile osservarla anche dalla strada che da L’Aquila porta a Fontavignone, poco prima di arrivare nella piccola frazione. Ma ci sono numerose altre pietre – come il Pugno, l’Acquario o la Seggetta – e siti di interesse antropologico, con muri a secco e ripari dell’ultima guerra, da scoprire in un percorso dallo stile fiabesco che parte da Fontavignone, accompagnati dai suoni della natura.

L’Area Faunistica del Camoscio a Rovere
A pochi passi dal centro abitato di Rovere, frazione di Rocca di Mezzo, è situata l’Area Faunistica del Camoscio: una grande area recintata sotto uno sperone roccioso, dove gli animali vivono in un bel tratto di bosco, pascolando liberamente. Non è raro vederli, anche ad occhio nudo, principalmente la sera, quando i rumori dell’abitato si fanno più tenui.
Nell’area originariamente vi erano due camosci, Ago e Sky, provenienti dalle aree faunistiche dei Parchi Nazionali della Majella e del Gran Sasso, che di anno in anno si sono riprodotti. Nelle vicinanze è presente anche il Centro Visita del Camoscio, nel quale si trova anche un punto informativo e un murale rappresentante l’habitat del camoscio.

Comunicato stampa

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