Quest’anno verranno celebrati i 100 anni del 9° Reggimento Alpini, che nasce il primo luglio 1921 ed è inserito nella Terza Divisione Alpina.
Nel 1935, il 13 aprile, viene costituito nella sede di Gorizia il Battaglione alpini “L’Aquila”.
Il suo motto, “D’Aquila Penne, ugne di Leonessa”: che racchiude il nome di 4 città, tutte all’epoca abruzzesi, bacino di reclutamento del battaglione, esce dalla immaginifica fantasia del poeta pescarese Gabriele D’Annunzio.
Volendo ripercorrere alcune delle principali tappe della storia del Nono, il battaglione segue le sorti del reggimento con cui partecipa alla campagna di Grecia ed a quella di Russia, dove si distingue particolarmente durante i duri combattimenti per sfuggire all’accerchiamento sovietico.
Rientrato in Italia, viene sciolto nel settembre 1943 nella zona di Udine. Con la ristrutturazione dell’Esercito del 1975 al Battaglione Alpini “Vicenza” viene assegnata la Bandiera di guerra e le tradizioni del 9° Reggimento.
Questa unità, come riporta la Difesa – ricostituita nel settembre 1944 come Battaglione alpini “Abruzzi” poi rinominato “L’Aquila” ha combattuto in Italia con il Reggimento fanteria del Gruppo di Combattimento “Legnano” per passare a guerra finita nell’8° reggimento alpini.
Attualmente il 9° Reggimento Alpini è inquadrato nella Brigata Alpina “Taurinense” e dipende dal Comando delle Truppe Alpine.
Ha preso parte alle più recenti operazioni fuori area dell’Esercito Italiano. Di rilievo la partecipazione all’Operazione Enduring Freedom, nota come “Contingente Nibbio” per la quale il reggimento ha ricevuto la Croce di Cavaliere dell’Ordine Militare d’Italia.
La Bandiera di Guerra è decorata di due Ordini Militari d’Italia, due Medaglie d’Oro e quattro d’Argento al Valor Militare e due Medaglie di Bronzo al Valore dell’Esercito.