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16 anni a Catalano, colui che spense la vita a Marco Callegari con un colpo di pistola dritto al cuore

Era il 10 settembre del 2015 quando un colpo di martello ed uno di pistola fumante segnarono per sempre le sorti di due uomini sui 40 anni, tutti e due avvinghiati alla vita diurna e notturna di Tagliacozzo, nella Marsica. Era il 10 settembre del 2015, quando un 46enne di Roma, innamorato del verde, degli animali e dell’aria silente di Tagliacozzo, bodyguard in vari locali della Marsica, venne spento dal ruggito di un’arma rovente, da fuoco.

E’ giunta al termine, stamani, la vicenda connessa all’assassinio di Marco Callegari, giovane romano freddato all’età di 46 anni, circa 2 anni fa, presso il brandello di territorio marsicano della ‘Piccola Svizzera’. A ripercorrere le tappe del fatto di sangue, oggi, nel Tribunale di Avezzano, il collegio difensivo degli avvocati Antonio Pascale, Patrizia Ciciarelli, Leonardo Casciere, Franco Colucci, Andrea Tinarelli e Sonia Giallonardo. 16 anni sono stati dati all’omicida, Pietro Catalano, di fronte al Gup, con il rito in abbreviato, ossia da 24 anni si è passati a 16 di galera. Alle ore 9 di stamattina, è cominciata, di fatti, la discussione in Tribunale. Con il rito abbreviato, Catalano ha ottenuto lo sconto di un terzo della pena. Secondo la ricostruzione effettuata della vicenda, lungo la strada in località Piccola Svizzera, a Tagliacozzo, ci sarebbe stata la ben nota colluttazione fra i due e l’esplosione dei colpi di pistola da parte del Catalano. E proprio uno di questi colpi ha ucciso Callegari, colpendolo diritto al cuore.

In merito alla questione, è stata avanzata una richiesta di giudizio abbreviato, il quale prevede che si determini innanzitutto la pena e, successivamente, che questa venga ridotta di 1/3 secco. Si è partiti, quindi, da 21 anni più le aggravanti, quindi 24 anni in totale. La pena, conteggiata in questo modo, poi, è stata ridotta di 1/3. Pietro Catalano è stata difeso dall’avvocato Romolo Longo. La famiglia di Callegari, invece, è stata rappresentata dall’avvocato Milo.

I difesi dall’avvocato Leonardo Casciere, per la rissa scoppiata quel giorno, invece, e cioè Alexandru Parvulescu (37), Alessandro Bogdan Musetescu (28), Ioan Bogdan Stoica (28), Ionut Ichim Rosu (31), Ion Hergheleigiu (34) tutti romeni, invischiati chi in un modo e chi in un altro nella colluttazione, sono stati rinviati a giudizio per rissa al febbraio del 2018. 

Quello che è avvenuto a Tagliacozzo, nel settembre di quasi due anni fa, è stato un dramma umano e sociale. Vecchi dissapori, vecchie storie di vendette, l’abbattimento di un cane e la minaccia finale con un martello avrebbero portato al più triste degli epiloghi.

Foto di: Marsica Live

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