Il 2 giugno si festeggia la festa della Repubblica, ma anche un evento storico senza precedenti in Italia.
La mattina del 2 giugno 1946 per la prima volta il voto è stato aperto alle donne: una giornata storica, una pagina di storia fondamentale che ha aperto all’inclusione, ai discorsi di uguaglianza e parità di genere.
Tutti temi che oggi sembrano quasi scontati: discussioni, scontri politici, webinar e conferenze che, forse, non sarebbero esistiti senza quel voto alle donne che ha segnato un’epoca.
È finita la Guerra, è il 2 giugno 1946 in Italia si vota per il referendum istituzionale tra monarchia o repubblica e per eleggere l’Assemblea costituente.
Gli italiani scelgono la Repubblica, che supera con 12.718.641 voti le preferenze a favore della monarchia (10.718.502).
Quel voto fotografò – come spesso accade anche oggi, 75 anni dopo, un’Italia divisa in due: il Nord si confermò a maggioranza repubblicana, il Sud più monarchico.
Il sistema elettorale scelto per l’elezione della Assemblea costituente fu quello proporzionale, con voto diretto, libero e segreto a liste di candidati che concorsero in 32 collegi plurinominali per eleggere i 556 deputati.
Per la prima volta in Italia anche le donne furono chiamate al voto: votarono 12.998.131 donne (11.949.056 uomini). Alla fine le elette donne saranno 21.
L’Assemblea costituente si riunì per la prima volta il 25 giugno e lavorò fino al 31 gennaio del 1948.