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Cgil: ASL 1, 226 unità lavorative perse in 2 anni

Il sindacato si mobilita a difesa della Sanità nelle aree interne

Covid-19: terzo caso ad Avezzano

226 unità lavorative in meno nel biennio 2016-2018, dotazione organica sottodimensionata con una carenza pari a 1107 unità di personale con contratto a tempo indeterminato: questo il quadro della Asl numero 1 Avezzano-Sulmona-L’Aquila tracciato dalla Cgil che parla di vera e propria emergenza e di una drammatica carenza di personale parzialmente compensata con il ricorso al lavoro precario.

Per di più la Cgil mette in evidenza come rispetto al calo dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato e al ricorso massiccio ai lavoratori interinali, i costi passino dai circa 2 milioni e 200 mila euro del 2016 a più di 7 milioni nel 2018 con un consistente aumento di spesa.

A questi dati la Cgil aggiunge il fatto che il 63% dei lavoratori in forza ha un’età superiore ai 50 anni e quindi è reale la prospettiva della perdita di ulteriori 300 unità nei prossimi anni per pensionamenti ordinari e da “quota 100”.

Tale circostanza sta generando da una parte inaccettabili condizioni di lavoro per il personale in servizio, dall’altra una costante diminuzione delle prestazioni sanitarie nell’intero territorio provinciale che si configura con un inevitabile prolungamento delle liste di attesa e l’interruzione di servizi alla popolazione.

La Cgil ha annunciato una mobilitazione in tutti i presidi ospedalieri della provincia dell’Aquila per chiedere maggiori investimenti nel sistema sanitario pubblico, soprattutto per garantire i servizi ai cittadini delle aree interne.

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