“Grazie all’interessamento dell’assessore allo sport della regione Abruzzo, Mario Quaglieri, Lecce nei Marsi potrà tornare ad avere disponibile la sua piscina comunale. Ho trovato strana e singolare la disputa politica nel consiglio regionale sul finanziamento di 350 mila euro destinati al recupero dell’impianto natatorio “. Lo dice a chiare lettere il sindaco Augusto Barile.
“Il nostro paese è situato nel territorio della regione Abruzzo fin da prima della sua istituzione e se beneficia di un contributo regionale, dalle mie parti si dice che non è né peccato né vergogna. Un consigliere regionale se lavora per lo sviluppo del suo territorio sta lavorando anche per lo sviluppo del territorio della regione Abruzzo”, aggiunge il sindaco, che ha pubblicato le sue dichiarazioni sui social.
“Il recupero di una piscina comunale in un paese del parco nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise diventa un impianto strategico dal punto di vista turistico. Le aree interne hanno bisogno di infrastrutture e servizi per evitare lo spopolamento: Quaglieri è l’assessore di riferimento anche per le aree interne, per cui la sua visione strategica del recupero di una infrastruttura che va a servizio di un territorio, disagiato ma di pregio, non è per molti, evidentemente”.
“In questo ultimo mese ho letto sui giornali e udito interventi in consiglio regionale dell’inutilità del provvedimento per il piccolo comune marsicano, inviterò personalmente l’intero consiglio regionale all’inaugurazione della piscina comunale del piccolo paese marsicano, fondatore dello storico parco nazionale d’Abruzzo, sul cui territorio insiste il primo ed unico sito UNESCO d’Abruzzo, al fine di potergli fare apprezzare i tesori nascosti e sconosciuti situati nel territorio della regione Abruzzo. I piccoli paesi fanno grande il nostro Abruzzo, ma solo grazie alla visione strategica di alcuni politici folli che credono nell’assoluto valore dei luoghi dimenticati, per troppi anni, da idee di sviluppo che sono state solo per i grandi centri urbani e per le zone costiere”, questa la conclusione.