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55 migranti in Abruzzo, Genovesi non ci sta: pronti alle barricate

Il candidato sindaco della Lega per la città di Avezzano sceglie il pugno duro: "Governo irresponsabile. Non è possibile che la Marsica possa avere ad oggi 60 migranti, non è questo il metodo per dare assistenza alle persone che ne hanno necessità".

Avevo lanciato l’allarme due giorni fa, ora è ufficiale: 55 migranti ospiti dell’hotspot di Lampedusa saranno trasferiti nei prossimi giorni in Abruzzo. Di questi 25 in provincia dell’Aquila e la destinazione potrebbe essere la Marsica. Siamo pronti a fare barricate contro queste irresponsabili decisioni del Governo nazionale”.

A promettere “battaglia” è il candidato sindaco del centrodestra alle elezioni di Avezzano, il salviniano Tiziano Genovesi, il quale interviene sulla ufficializzazione dell’arrivo, nel giro di alcune settimane, di 55 migranti, di cui 30 in provincia di Chieti e 25 in quella dell’Aquila.

“Spero che le istituzioni preposte non vogliano fare come è stato fatto a Civita D’Antino, dove un gruppo di migranti è stato scaricato nella notte come merce, come gente di poco conto, per non far vedere alla popolazione le malefatte che sta facendo questo Governo. Nel piccolo paese è stata messa a rischio la salute, soprattutto degli anziani, che sono parte integrante della popolazione. Saremo dove arriveranno, in prima linea e per questo puntiamo a coinvolgere i cittadini che non sono d’accordo con queste invasioni. Non è una questione politica ma sociale: la gente deve ribellarsi. Non è possibile che Avezzano e la Marsica possano avere oggi 60 migranti, siamo ben lieti di accogliere tutti ma non è questo il modo, non sarà questo il metodo per poter dare assistenza alle persone che hanno necessità. È inammissibile e inaccettabile”.

Genovesi ricorda che il tema sicurezza è al centro del programma elettorale del centrodestra: “sono tre mesi ormai che diciamo in maniera chiara quello che vogliamo fare, lo abbiamo messo nel programma, lo stiamo veicolando nei quartieri, nelle frazioni, nel centro città, a conferma che la politica del centrodestra parte dal basso, non è una politica dei potenti e dei potentati di turno”.

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