A Trasacco si celebra l’evidenza di una legge, che ripropone la solennità di una verità: le donne devono poter far combaciare, tra di loro, lavoro e famiglia, affetti e caffè, progetti, culle e grembiulini. Uno sciopero generale, appoggiato dalle principali sigle sindacali e tinto di rosa, quest’anno, saluterà, alla luce dell’alba dell’8 marzo, la festa immortale di tutte le donne. Le mimose, quindi, verranno scalzate via dalla lotta, dalla voce possente, dalle unghie affilate e dalla corazza storica dell’universo femminile. L’8 marzo, il mondo si fermerà per un secondo a pensare che, a marzo 2017, occorre ancora lottare. La Commissione Pari Opportunità del Comune di Trasacco riempirà la data dell’8 marzo 2017 di attenzioni nutrite di fattività e di fatti di carta. Risale all’8 marzo dell’anno 2000, infatti, la legge numero 53 intitolata ‘Disposizioni per il sostegno della maternità e della paternità, per il diritto alla cura e alla formazione e per il coordinamento dei tempi delle città’, confluita successivamente, poi, nel Decreto legislativo numero 151 del 2001 (Testo unico sulla maternità e paternità). «Si tratta – affermano le componenti della Commissione Pari Opportunità di Trasacco – di un provvedimento che riconosce alle lavoratrici madri e ai padri lavoratori non soltanto permessi, congedi (retribuiti e non) e indennità di varia natura, ma anche la possibilità (attraverso accordi siglati con le organizzazioni sindacali) di concordare con il datore di lavoro particolari forme di flessibilità degli orari, oppure specifiche forme di organizzazione del lavoro, come ad esempio il telelavoro o il lavoro a domicilio. Lo scopo è, prettamente, quello di far conciliare, da un lato, l’interesse dell’azienda, consistente nella prestazione lavorativa e, dall’altro, il bisogno del dipendente, relativo, ovviamente, – spiegano – alla gestione della propria vita familiare».
Con l’8 marzo, quindi, la parte femminile di Trasacco risveglia nella sua cittadinanza la bellezza di una legge davvero uguale per tutti, capace di mantenere in equilibrio, sullo stesso piatto della bilancia, la complicanza dell’essere genitori assieme all’avventura del percorso lavorativo prescelto. «Parlare di conciliazione dei tempi di vita privata e di lavoro – affermano le donne in rosa del Gruppo delle Pari Opportunità di Trasacco – significa necessariamente parlare di donne. Significa, cioè, sentirsi incommensurabilmente rispecchiate, volenti o nolenti, in quegli affari femminili di tutti i giorni, che sanno di casa, di famiglia, di letti sfatti da rifare e di appuntamenti presi in agenda. Si lavora doppiamente quando si è donne, perché si ama immensamente non solo la propria vita ma anche quella che è generata da sé. Gli impegni familiari, infatti, appesantiscono maggiormente le spalle delle donne e delle mamme che tentano, comunque, di aprire corridoi, molto spesso, nei vicoli ciechi e chiusi degli impegni lavorativi della giornata. Il lavoro, la casa e i figli: una gestione, questa, che, diversamente da quanto spesso succede, dovrebbe essere condivisa all’interno del nucleo familiare».
Alle donne della Marsica, quindi, va questo pensiero della Commissione Pari Opportunità di Trasacco. Alle donne che si svegliano, oggi, sotto la luce flebile sempre dello stesso lampadario di casa, che non si riesce a mai a cambiare per la crisi economica, va questo pensiero della Commissione Pari Opportunità di Trasacco. Una Commissione di sole donne che ha scelto di dedicare la parentesi, forse troppo breve e forse sempre meno riflettuta, dell’8 marzo del 2017 alle madri e dipendenti di oggi. Alle imprenditrici e alle neo gestanti. Alle titolari di negozi sull’orlo di una crisi di nervi e alle mamme col cuore diviso in mille pezzi, con ogni pezzo che corrisponde ad un sorriso e ad una lacrima del proprio figlio che diventa adulto fra gli adulti.