Dovremmo convivere ancora a lungo con le distanze di sicurezza e le mascherine indossare, una filosofia salvavita Chee dovrà diventare pane quotidiano, dai più piccoli ai più grandi. Un’altra settimana di contagi in rialzo, un’altra settimana in cui, su scala nazionale, si registrano nuovi casi di infezione da SARSCoV-2 in tutte le Regioni e focolai anche di dimensioni rilevanti. Nella settimana di monitoraggio che va dal 7 al 13 di settembre, analizzata dai tecnici e dal Comitato Scientifico, il 30,0% dei nuovi casi diagnosticati è stato identificato tramite attività di screening, mentre il 35,2% nell’ambito di attività di contact tracing.
I rimanenti casi sono stati identificati in quanto sintomatici (28,7%) o non è riportata la ragione dell’accertamento diagnostico (6,1%). Il 65,2% dei nuovi casi italiani è stato segnalato grazie alla intensa attività di screening e alla indagine dei casi con identificazione e monitoraggio dei contatti stretti.
I focolai sono riportati nella quasi totalità delle province (101/107) e tutte le Regioni hanno riportato almeno un nuovo focolaio nella settimana di monitoraggio presa ad esame.
Secondo il Ministero della Salute, questo deve invitare alla cautela in quanto denota che nel Paese la circolazione di SARS-CoV-2 è sempre più rilevante.
Rispetto al periodo 17-30 agosto, in quasi tutte le Regioni si osserva un aumento del tasso di occupazione dei posti letto dedicati sia in area medica che in terapia intensiva. Anche se non sono ancora stati identificati segnali di sovraccarico dei servizi sanitari assistenziali, la tendenza osservata potrebbe riflettersi in un maggiore impegno.
Nella settimana di monitoraggio sono stati riportati complessivamente 2397 focolai attivi di cui 698 nuovi (la definizione adottata di focolaio prevede l’individuazione di 2 o più casi positivi tra loro collegati), entrambi in aumento per la settima settimana consecutiva.