“Una sfida storica e pronta a concretizzarsi quella del potenziamento della linea ferroviaria Roma-Pescara Grazie al Governo Conte e riconoscimento pieno alla ministra De Micheli, nonché al lavoro che facemmo al tempo della Giunta regionale D’Alfonso”, così il capogruppo Pd in Consiglio Regionale Silvio Paolucci commenta l’incontro tenutosi a Roma per la velocizzazione della tratta ferroviaria.
“Dopo anni è solo grazie al lavoro e alla determinazione del centrosinistra che la linea torna prioritaria – rimarca Paolucci – I tempi di percorrenza Pescara Roma potranno ora diventare sostenibili, tornando a collocare il vettore ferroviario fra quelli praticabili sia per gli abruzzesi diretti a Roma, che per i turisti, gli studenti, i pendolari tutti, che lo avevano abbandonato negli anni”, aggiunge il consigliere regionale.
“L’impegno preso dal Governo è più che rispettato, nel 2017 la Regione guidata dal centrosinistra con l’allora ministro delle infrastrutture Del Rio di concerto con i vertici del Ministero e della holding ferroviaria, ha provveduto a far diventare l’intervento un obiettivo del contratto di programma RFI/MIT per 1.556 milioni di euro e oggi abbiamo una progettazione appaltabile con i 15 milioni di euro dedicati per la elaborazione tecnica e in giacenza. Tutto questo troverà impulso grazie al Decreto semplificazioni, che ci consentirà un iter dai tempi più sostenibili e snelli, vista l’importanza della realizzazione. Marsilio si faccia trovare pronto con la macchina amministrativa al posto di fare un constante controcanto alle tutte le scelte governative, persino quelle più urgenti e sensibili dettate dalla pandemia, o di stare a riprecisare quelle già pronte come questa, solo perché si tratta di attestare la bontà dell’impegno altrui”.
“Lavori per l’Abruzzo con tutti i soggetti già in campo alla più veloce composizione dell’iter degli interventi e del cantiere, perché la linea ferroviaria risolleva la nostra economia, crea turismo, frenare lo spopolamento delle aree interne, incentiva i traffici e fa nascere un’economia europea, legata al corridoio Tirrenico-Adriatico di cui abbiamo bisogno per il futuro”, questa la conclusione.