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Tagliacozzo, Nanni su chiusura teatri: “Voglio fare di più”

L'intervento del vice sindaco di Tagliacozzo, con delega alla cultura, alla luce delle ultime restrizioni nazionali. "Fa male al cuore vedere le nostre sale vuote, i nostri luoghi di aggregazione culturale spenti. Avevamo già iniziato a programmare il calendario invernale".

“Da oggi è purtroppo ufficiale che non si potrà più andare al cinema o a teatro, nemmeno con il tetto dei 200 posti occupati applicato finora”. E’ Chiara Nanni, vice sindaco del Comune di Tagliacozzo, guarita anche lei sdalle grinfie del Covid-19, a commentare le ultime regole divenute obblighi attraverso la stesura dell’ultimo DPCM di ottobre, su scala nazionale.

“Vengono sospesi anche i concerti e tutti gli spettacoli, al chiuso e all’aperto. La decisione dopo le nuove misure del Governo a causa dell’espandersi della pandemia da coronavirus. Decisione drastica per i luoghi di aggregazione culturali italiani che da oggi non apriranno. Lo si legge nel nuovo decreto. ‘Da oggi in tutta Italia saranno chiusi cinema, teatri, concerti’. Una scelta necessaria e dolorosa ha detto il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Dispiace molto vedere le nostre sale vuote, i nostri luoghi di aggregazione culturale spenti, senza voce e senza vita. Anche a Tagliacozzo il sipario del nostro bel teatro Talia per questa stagione inverale resterà abbassato“, queste sono le parole dell’amministratrice, alla luce del testo pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale.

“Avevamo iniziato a programmare un cartellone invernale che, come nelle stagioni precedenti, sono sicura avrebbe avuto un successo enorme come enorme è stato il successo del Festival Internazionale di Mezza Estate che, nonostante le mille difficoltà, questa estate ha potuto vedere realizzata la sua programmazione. Migliaia di presenze, incassi da capogiro e lunghe file al botteghino. Purtroppo non sarà così questo inverno, non sarà così per il nostro amato teatro Talia. Le decisioni del Governo, con l’ultimo DPCM appena emanato, non lasciano scampo alla fantasia. Non lasciano margine di interpretazione, annientano ogni possibilità di mandare in scena i nostri attori e i nostri musicisti, le orchestre come le bande. Esprimo il mio personale rammarico per quanto sta accadendo e la mia solidale vicinanza a quanti lavorano nel meraviglioso mondo artistico e nel suo indotto. Voglio fare di più però e sono già impegnata a cercare soluzioni, per quanto piccole e di poca entità, nell’ambito amministrativo della mia Città. Farò proposte per vedere cosa sarà possibile fare, cosa riusciremo ad inventarci per non far morire la cultura che è vita e segno di speranza per il futuro”, questa la conclusione.

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