“Nella presentazione della nuova proprietà, a settembre 2019, il CEO officer di SPARC disse che l’acquisizione della LFoundry da parte dei cinesi era motivata dall’altissimo livello di professionalità espressa dai dipendenti e dalla necessità di attuare, insieme e grazie a loro, progetti ambiziosi. Da qui la convinzione che il capitale umano fosse la risorsa più importante quindi, come tale, da tutelare e valorizzare”.
È quanto si legge in una nota sindacale.
“A dicembre 2020 la dirigenza italiana e la delegazione sindacale firmano un accordo quadro che possa accompagnare la transizione a IDM, documento che richiama la formazione come elemento importante per mantenere elevati livelli di professionalità e competitività nel mercato di riferimento”.
“A poco più di un anno di distanza da quelle iniziali dichiarazioni da parte della nuova proprietà e a meno di un mese dalla firma dell’accordo quadro, lo stabilimento di Avezzano si trova ad affrontare una frettolosa riorganizzazione del reparto di ingegneria, che non convince né rispetto alla tenuta industriale né rispetto alla valorizzazione delle professionalità – spiegano – L’ingegneria che svolge prevalentemente attività trasversali sia dento che fuori le aree tecnologiche, viene ‘smistata’ in parte presso il reparto R&D ed in parte presso le aree stesse ma con compiti diversi, orientati più al controllo che allo sviluppo o alla gestione di progetti”.
“Il reparto R&D dovrà concentrarsi su sviluppo e produzione di dispositivi terreno di competizione con la concorrenza asiatica non certo per la qualità. Al malcontento individuale di molti per lo stravolgimento delle proprie carriere e la prospettiva di vedere modificati i propri equilibri vita-lavoro si affianca la preoccupazione comune per una ricollocazione di risorse che sembra sempre più il preludio di una trasformazione verso una realtà di pura produzione, dove è il prezzo a comandare. E la professionalità espressa? Il 4 gennaio la delegazione sindacale ascolterà le spiegazioni della dirigenza aziendale riguardo le preoccupazioni che numerosi lavoratori hanno espresso in merito a questa riorganizzazione”, conclude la nota.