“Il rinvio della riapertura in presenza delle scuole superiori è stato ormai deciso da ben 14 regioni, chiaro segno di una non condivisione della valutazione fatta dal Ministero dell’Istruzione e dal Governo a livello nazionale. La situazione abruzzese non appare assolutamente diversa dalle regioni che hanno deciso il rinvio“.
A spiegare la cosa è la Cisl Scuola Abruzzo Molise, e aggiungono: “Il numero di contagiati attivi da coronavirus 9 alla data di ieri in Abruzzo è pari a 11.097 (dati Regione Abruzzo), dopo il picco raggiunto il 30 novembre 2020 con 18.192, ed è pari ad oltre cinque volte il massimo numero raggiunto nella prima ondata (2108 persone il 22/04/2020)”.
“Il grafico di questo dato, dall’inizio della pandemia ad oggi, mostra chiaramente non solo il notevole innalzamento, ma anche come la discesa del numero di contagiati è molto molto lenta a partire da Natale”.
“La scuola abruzzese, con segnalazioni continue di contagi tra alunni e personale scolastico nella scuola già in presenza, dalla scuola dell’infanzia alla scuola media, sta già pagando un costo notevole, pertanto non si riesce proprio a comprendere la fretta di riportare anche le scuole superiori in presenza in uno scenario che non è sicuramente quello di una riapertura in sicurezza”.
Per questo dal sindacato chiedono: “Il rinvio del ritorno in presenza nelle scuole superiori, in modo da assicurare una effettiva riapertura in sicurezza e non con formule (50%, 75%, giorni alterni, orari sfalsati, alternanze settimanali, ecc.) che destabilizzano ulteriormente l’attività didattica”.