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Coldiretti scrive a Conte: giù prezzi latte e carne

Crack stalle da 1,7 miliardi di euro. "Situazione difficile in Abruzzo; prezzi in aumento dei mancini e crollo del valore di latte e carne".

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L’emergenza Covid è costata sino ad oggi alle stalle italiane 1,7 miliardi di euro tra il blocco delle vendite, con la chiusura del canale della ristorazione, le fake news e il crollo dei prezzi, mettendo a rischio la sopravvivenza della Fattoria Italia. E’ l’allarme lanciato dal presidente della Coldiretti Ettore Prandini che ha scritto una lettera al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che ha assunto l’interim di Ministro delle politiche agricole, chiedendo un intervento immediato per dare garanzie alle imprese e salvaguardare una filiera che è strategica e centrale per tutto il sistema agroalimentare nazionale.

Da qui la richiesta del presidente di Coldiretti che vengano individuati quanto prima strumenti di sostegno, aiuti diretti alle imprese e ristori concreti.

“Riteniamo indispensabile – spiega Prandini – un confronto attraverso un tavolo nazionale di filiera per poter costruire le risposte che servono ai nostri allevatori”.

Una situazione difficile che non risparmia l’Abruzzo, dove intanto sale il prezzo dei mangimi e dei cereali destinati ad uso zootecnico e i prezzi del latte bovino all’origine non superano i 37 centesimi al litro (con un crollo di 2 centesimi all’inizio dell’emergenza sanitaria) con forte penalizzazione degli allevatori che devono sostenere costi più alti di gestione e ricavi minori per il prodotto invenduto.

“La situazione è critica e il settore, che è un segmento importante e tradizionale dell’economia agricola regionale, rischia il collasso soprattutto se non si sventa l’ulteriore diminuzione del prezzo alla stalla, che sarebbe la pietra tombale in un momento come questo – dice Coldiretti Abruzzo – bisogna fronteggiare la situazione con sostegni ed interventi mirati, le imitazioni alle attività di impresa devono prevedere a livello nazionale e regionale un adeguato e immediato sostegno economico lungo tutta la filiera per salvare l’economia e anche l’occupazione”. Non va meglio ovviamente la zootecnia da carne, penalizzata anch’essa dalle misure di contenimento e dalla chiusura parziale o totale del canale della ristorazione e dell’Horeca che hanno determinato un calo della domanda con il conseguente crollo dei prezzi di vendita”.

“Coldiretti e Filiera Italia stanno già lavorando – sottolinea Coldiretti – su nuovi progetti di investimento per la zootecnica sostenibile che potranno contribuire al grande sforzo di ripresa del Paese attraverso le risorse europee di Next generation EU e il Recovery Plan. L’emergenza di oggi però mette a rischio troppi allevatori per attendere l’orizzonte temporale del Recovery”.

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