Massimo Morgia condottiero dentro e fuori lo spogliatoio, maitre di tattica e mentalità, come di atteggiamento e filosofia collettiva. Un mantra di vita applicata al calcio, o viceversa, di fatto il dopo gara di ieri ha richiesto l’intervento del tecnico per metter un punto, o quantomeno una virgola, alla diatriba nata tra l’attaccante Daniele Nohman e la tifoseria aquilana al momento dell’esultanza per la rete del pari contro l’Arzachena.
Proprio nell’esultare, il bomber rossoblu avrebbe fatto segno di tacere alla curva portando il dito davanti la bocca, in risposta alle critiche arrivate dagli spalti durante la gara. Immediata la reazione dei tifosi, con uno di essi rimasto fuori dai cancelli in attesa del confronto col giocatore. La situazione si è risolta nel migliore dei modi, anche grazie all’intervento del tecnico, che poco dopo è pubblicamente intervenuto sulla vicenda.
«In seguito all’episodio accaduto tra Nohman ed alcuni tifosi – ha dichiarato Massimo Morgia – e le parole che sono volate a fine partita fuori dal campo, di cui sono venuto a conoscenza solo ora, vorrei esprimere il mio pensiero. Se il giocatore, nell’esultanza del goal, ha mancato di rispetto a persone con gesti e parole, io come responsabile del gruppo, sia sul lato tecnico che educativo, chiedo pubblicamente scusa a tutti, perché penso che in campo, come si prendono gli applausi, nella stessa maniera si ricevono le critiche. Compito nostro è quello di dare sempre il massimo nella vittoria come nella sconfitta e di lasciare a chi tifa o assiste alla gara la libertà di approvare o criticare. Allo stesso tempo, però, ribadisco che fuori dal campo rinnego ogni forma di violenza sia fisica che verbale e sono pronto a lasciare tutto per difendere l’unico calcio in cui credo e per cui lavoro. Mi scuso ancora con chi si è sentito offeso e sempre FORZA L’AQUILA» .
Foto di Gino De Meo