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Pedaggi: si torna a Roma a manifestare il 28 ottobre

Il 1 gennaio del 2022 si avvicina. Dopo l'inoltro di una richiesta di dialogo, di tavolo e di incontro, nessuna risposta dai Ministeri. Sit-in per riaprire la trattativa di una vicenda che dai piรน di 100 sindaci di Lazio e Abruzzo viene definita "grottesca".

I Sindaci e gli Amministratori di Lazio e Abruzzo impegnati nella lotta contro il โ€œcaro-pedaggiโ€ e per la sicurezza della A24/A25, stante lโ€™approssimarsi della data del 1 Gennaio 2022, ovvero della scadenza del blocco delle tariffe con la conseguente ipotesi di aumento del 36% circa, sono decisi a riprendere la loro battaglia per mantenere il blocco dei pedaggi in attesa dellโ€™approvazione del PEF e la risoluzione definitiva di tutti i problemi legati al tratto autostradale.

“I Sindaci e i cittadini sono preoccupati, perchรฉ, pur cambiando i Ministri e i Governi, la musica non cambia!”, si legge nella nota stampa firmata da tutti i sindaci e gli amministratori impegnati nella battaglia.

A due settimane dallโ€™inoltro della nuova richiesta di incontro, tutto tace: il Presidente del Consiglio dei Ministri, il Ministro dei Trasporti, il Ministro delle Finanze e i due Commissari, non hanno dato alcun riscontro, dimostrando per lโ€™ennesima volta scarso interesse alla risoluzione della problematica e totale mancanza di rispetto istituzionale nei confronti di oltre cento Sindaci e Amministratori di Lazio e Abruzzo. Per tale motivo, i Sindaci e gli Amministratori, allโ€™esito dellโ€™incontro tenutosi ieri presso la Sala Consiliare del Comune di Carsoli, hanno deciso di tornare a manifestare a Roma il giorno 28 Ottobre dalle ore 10 nel Piazzale antistante il Ministero dei Trasporti in Via Nomentana.

Il sit-in di giovedรฌ mattina dovrร  offrire lโ€™opportunitร  per un incontro tra il Ministro e una rappresentanza dei Sindaci presenti.

“La vicenda รจ ormai annosa e grottesca – si legge nella nota stampa – sono anni che i Sindaci e i cittadini attendono una soluzione definitiva, per questo sono disposti ad intraprendere qualsiasi forma di protesta ed iniziativa poichรฉ i territori di Lazio e Abruzzo non possono piรน attendere, unโ€™ulteriore stangata del 36% per percorrere lโ€™autostrada che รจ giร  la piรน cara dโ€™Italia, sarebbe davvero insostenibile!”, questa la conclusione.

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