L’ex sindaco di Avezzano, Gabriele De Angelis, torna sulla questione del “nuovo municipio”, dopo essere stato “bacchettato” dall’attuale primo cittadino, Gianni Di Pangrazio, e dall’assessore delegato Lorenzo De Cesare, in merito alla controversa vicenda Irim, il contenzioso sul nuovo municipio che si trascina da tanti anni.
De Angelis nei giorni scorsi aveva ribadito che “i cittadini dovranno pagare oltre 500.000 euro in più rispetto alla transazione che avevamo predisposto durante la mia amministrazione”, scatenando la reazione della nuova amministrazione.
LA NOTA COMPLETA
In merito al caso “Comune nuovo” ed alle osservazioni critiche del sottoscritto, basate su fatti oggettivi, verso l’operato dell’amministrazione comunale, prendo atto – con non poco sgomento – della risposta prodotta dall’amministrazione.
Sia perché completamente fuori tema, ma ancor di più perché affidata ad un personaggio pittoresco, ed a mio avviso inqualificabile: l’assessore De Cesare che, a pochi giorni dalla nomina, non ha avuto meglio da ideare, per la sua prima esternazione pubblica, che indirizzare dai social frasi sconnesse e miserevoli verso il Sommo Pontefice Papa Francesco, peraltro nel giorno del Santo Natale.
Non rientra nella mia idea di amministrazione pubblica e di decoro istituzionale la possibilità di confrontarmi con un simile interlocutore, peraltro corresponsabile del lungo commissariamento che la città di Avezzano ha subìto, con ritardi e danni considerevoli inevitabilmente inferti all’azione di governo.
Invece di vergognarsi per quanto detto e dimettersi, l’assessore blasfemo continua ad intervenire in modo scomposto, spostando immotivatamente il discorso sull’irresponsabile gesto che ha provocato la caduta dell’amministrazione.
Facile immaginare che la risposta sconclusionata e fuori tema sia dovuta al fatto che De Cesare si risenta ogni volta che si ricordano i gravi danni prodotti alla città da alcuni sconsiderati consiglieri, tra cui sua moglie, Luigia Francesconi.
Non comprendo quindi come il Sindaco Di Pangrazio possa affidare le comunicazioni dell’Ente Comune ad un assessore che – tenuto in naftalina da Natale a oggi e costretto dalla decenza, al fine di evitare altri gravi strafalcioni, a chiudere il proprio profilo facebook – diede prova già in passato della sua totale inadeguatezza a ricoprire un ruolo istituzionale, come quando scrisse di plotoni di esecuzione o fucilazioni alle spalle da riservare ad ex Presidenti della Repubblica italiana.
Piuttosto, invito il sindaco a riesaminare la posizione dell’assessore scomodo, dimissionandolo dal ruolo, dopo gli imbarazzi creati all’amministrazione e l’onta subìta dalla città a seguito del suo grave post natalizio, biasimato anche da un duro comunicato della Diocesi dei Marsi.
Sulla vicenda Comune, aldilà di risentiti vaneggiamenti personalistici, resta il fatto inconfutabile che per effetto del commissariamento i cittadini dovranno pagare oltre mezzo milione di euro in più e che il Comune si è ben guardato dall’informare gli avezzanesi della negata sospensione del pagamento.
Sul commento di Di Pangrazio che definisce “indecoroso” ricordare che ha affidato la questione “Comune nuovo” ad un dirigente condannato dal Tribunale per truffa proprio per fatti legati a tale questione, mi sembra che il fatto parli da sé e che sia chiaro a tutti quale sia l’aspetto davvero “indecoroso” di questa vicenda.
Infine, ricordo al sindaco che ha avuto ben 5 anni nel suo primo mandato (in cui c’era anche De Cesare in qualità di Consigliere comunale) per risolvere la questione del nuovo Comune di cui ora si fa paladino, durante i quali non ha prodotto un solo passo in avanti.