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VIDEO. Neurochirurgia Avezzano, la ‘marcia’ dei politici arriva fino a L’Aquila, «Verso l’H24, ma non basta»

[KGVID poster=”http://www.infomedianews.it/wp-content/uploads/2017/02/Protesta20Ospedale_thumb166.jpg” width=”640″ height=”360″]http://www.infomedianews.it/video/Protesta%20Ospedale.mp4[/KGVID] «Aree interne ridotte all’osso, sguarnite di guardie mediche e di presidi ospedalieri ed ora anche questo grande salto nel buio. Quale destino ci state augurando?». Il lamento arrabbiato del consigliere provinciale Gianluca Alfonsi, certamente, non è passato inosservato ieri, di fronte ad una vera e propria ‘marcia’ politica e cittadina per l’assente reparto di Neurochirurgia ad Avezzano, a porte chiuse dal mese di luglio 2016. E’ partita, ieri, in mattinata, infatti, dal piazzale antistante l’Ospedale Civile di Avezzano la protesta verso L’Aquila. 

Tra i numerosi partecipanti, anche il consigliere regionale Lorenzo Berardinetti, il consigliere regionale Maurizio Di Nicola, il sindaco di Celano, Santilli, il sindaco di San Benedetto dei Marsi, D’Orazio, il vicesindaco di Luco dei Marsi, i consiglieri comunali di Tagliacozzo Di Marco Testa e Montelisciani e, per Avezzano, il consigliere comunale Santomaggio. Il laccio della corda della protesta, è stato afferrato dal consigliere regionale di Forza Italia, Emilio Iampieri, portavoce e autore della risoluzione che chiedeva, tempo fa, la riapertura del Reparto, approvata all’unanimità dal consiglio regionale d’Abruzzo. Un presidio ed una mobilitazione, quindi, interterritoriale, tra la Marsica e L’Aquila, per riportare nella città marsicana questa grande sconosciuta di oggi, almeno fra le quattro mura dell’oramai vecchio presidio ospedaliero avezzanse. Alle voci di protesta, non interessano i primariati, ma un servizio completo, che permetta tranquillità e serenità di vita nelle aree interne della Regione. Un bottino magro, però, a detta della delegazione dei politici è stato consegnato, alla fine, nelle mani della città.

Dal ramo salutifero della Asl 1, infatti, è stata colta, per ora, la mela dell’H24. «Dei quattro posti letto che vi erano a luglio, per ora, non se ne vedrà nemmeno l’ombra. – afferma il consigliere della Provincia di L’Aquila, Alfonsi, a margine dell’incontro col vertice dell’Azienda Sanitaria Locale – Io ho evidenziato anche il discorso della viabilità, che è attualmente precaria nella nostra zona montana e che non ci consentirebbe di raggiungere sempre la città dell’Aquila per le cure necessarie. La nostra orografia, cioè, ci obbliga ad avere, infatti, un servizio pieno sul posto e pienamente funzionale, con tanto di neurochirurghi in grado di poter intervenire quanto prima. Noi vogliamo, quindi, – continua il consigliere – solo aver salva la vita nelle aree interne. Ho chiesto a Tordera esplicitamente se il piano da lui predisposto, contemplasse anche la possibilità di arginare l’emergenza maltempo e neve e, quindi, in situazioni di estremo disagio logistico, fosse pienamente funzionale. Lui ha detto di non averne la certezza».

L’ago della bilancia, quindi, adesso, sembra essere attaccato al duro metallo del decreto 79, il quale vincolerebbe troppo il manager della Asl 1. «Sarebbe il caso, semmai, – conclude Alfonsi – quindi, di cambiare questo pezzo di carta. Ad oggi, ci stiamo dirottando verso l’assegnazione di un neurochirurgo, per garantire almeno la copertura H24 del servizio ad Avezzano, ma senza posti letto: in questo modo si manterrebbe solamente la stroke unit. Ricordiamoci – afferma, infine, il consigliere con una punta di amarezza – che a Rigopiano hanno fatto sparire la Commissione Valanghe per dire che le valanghe non c’erano più. Poi è successa la tragedia».

 

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