Coniugare il rispetto dei protocolli anti Covid-19 e di sicurezza sanitaria con la necessità di supporto fisico o psicologico della persona disabile, con particolare attenzione alle possibili conseguenze legate alla separazione dal familiare o dal caregiver in caso di ricovero ospedaliero.
E’ l’obiettivo del documento tecnico, che sarà ora recepito in una specifica ordinanza, che regolamenta la presenza dei caregiver di pazienti disabili all’interno dei presidi ospedalieri.
Lo comunica l’assessore alla Salute, Nicoletta Verì, che sottolinea come la disabilità cognitivo comportamentale o neuromotoria comporti una difficile gestione del paziente all’interno delle strutture ospedaliere, tale da richiedere necessariamente il supporto di un familiare o di un caregiver.
Il provvedimento prevede che in pronto soccorso sia consentita la presenza di un caregiver o familiare (dotato naturalmente di idonei dispositivi di protezione) nelle aree dedicate al triage, negli ambulatori visita e nell’osservazione breve, mentre resta vietata nell’area ‘rossa’ ad alta intensità di cura.
Nelle aree di degenza, invece, la presenza è consentita nei reparti non Covid. Nei reparti Covid e nelle terapie intensive resta permessa previa valutazione e autorizzazione del responsabile dell’unità operativa, sulla base del rapporto rischi/benefici e comunque limitata a particolari situazioni che non siano pregiudizievoli alla salute del paziente.