Un risveglio amaro quello di Giulio Ciccone alla vigilia della partenza della 18esima tappa del Giro d’Italia, da Rovereto a Stradella. Il teatino della Trek-Segafredo ha pagato la caduta di ieri nella discesa di Passo San Valentino e un attacco febbrile accusato nella notte. Ciccone si è presentato ugualmente al foglio firma ma – stando a quanto riportato dalla sua squadra – “dopo un’ulteriore valutazione del medico della squadra, poco prima della partenza, considerato lo stato generale di forte debilitazione dell’atleta, la Trek ha deciso di fermarlo per salvaguardare la sua salute e la sicurezza in gara”.
Ciccone si trovava al decimo posto in classifica generale ma, prima della caduta di ieri e della successiva crisi lungo la salita finale di Sega di Ala, era in lotta per un posto sul podio.
Insieme all’abruzzese, erano stati coinvolti nella caduta anche il compagno di squadra Vincenzo Nibali e Remco Evenepoel. Il siciliano ha preso il via della tappa odierna mentre per il belga è arrivato il ritiro.
Per Ciccone ora l’obiettivo resta la partecipazione alla prova in linea dei giochi olimpici di Tokyo, prima della preparazione verso la Vuelta a Espana, corsa che il teatino dovrebbe disputare con i gradi di capitano della Trek-Segafredo.