Arriva anche dalla Provincia dell’Aquila il nulla osta per il trasferimento della gestione e della manutenzione della Strada provinciale 63 “Simbruina” all’Anas SpA, che collega l’Abruzzo al Lazio, attraverso i comuni di Capistrello, Canistro e Filettino.
Dopo la richiesta del Comune di Capistrello del 26 settembre 2020 – relativa all’oggetto e al parere favorevole espresso dall’Ufficio Viabilità -Servizio Infrastrutture – Dipartimento Infrastrutture e Trasporti della Regione Abruzzo – di voler procedere all’inserimento della “Simbruina” nell’elenco delle strade di interesse nazionale gestite da Anas, questa mattina il presidente della provincia, Angelo Caruso, ha messo nero su bianco l’ok da parte dell’Ente.
La Regione, già nei mesi scorsi, aveva dato un parere favorevole al trasferimento di competenza.
Per valutare questo percorso e rispondere in tempi rapidi a tutte le criticità, domani si svolgerà “da remoto” un incontro tra i vari “addetti ai lavori”, promosso dal senatore Luciano D’Alfonso, ex governatore abruzzese, su sollecitazione del presidente della Provincia.
All’incontro sono stati invitati, oltre a Caruso: Antonio Pompeo (presidente della Provincia di Frosinone), Francesco Ciciotti (sindaco del Comune di Capistrello), Angelo Di Paolo (sindaco del Comune di Canistro), Gianni Taurisano (sindaco del Comune di Filettino), l’ingegner Massimo Simonini (Amministratore Delegato e Direttore Generale ANAS S.p.A) e il senatore del Movimento Cinque Stelle Primo Di Nicola.
Proprio quest’ultimo, la scorsa settimana in un post su Facebook, aveva risollevato il problema, parlando di “Una vergogna”, e puntando il dito contro “l’assenza di manutenzione”.
“Una realtà mistificata” secondo il consigliere provinciale Gianluca Alfonsi, che detiene la delega alla Viabilità, che ha ribattuto punto per punto al senatore pentastellato.
“Dal 2015 ad oggi abbiamo investito oltre un milione di euro per la ricostruzione del ponte Graziani e per il rifacimento dei tratti ammalorati, garantendo la riapertura fino al chilometro 13,700. Oltre, purtroppo, non è stato possibile per evidenti problemi di sicurezza che il senatore ha potuto toccare con mano. Per la riapertura di ulteriori tratti ci sarebbe bisogno di altri 7 milioni circa”, ha precisato Alfonsi in una intervista.
Amministratori locali e cittadini – da quanto si apprende – hanno chiesto di trovare una quadra su una vicenda che da troppi anni non riesce a trovare una soluzione, ovvero le condizioni critiche in cui versa l’arteria stradale, teatro di una continua caduta di massi ed eventi franosi che hanno obbligato – per la sicurezza della cittadinanza – alla chiusura di una parte del tratto.
“Poiché interdetta ormai da molto tempo, notevoli sono i disagi che i cittadini stanno patendo, con pesanti ripercussioni per il turismo locale che promuove le bellezze naturali del Parco Monti Simbruini“, specifica D’Alfonso nella richiesta di incontro.
Una occasione dunque che potrebbe mettere un punto definitivo ad un’annosa vicenda.