[KGVID poster=”http://www.infomedianews.it/wp-content/uploads/2017/02/21_1_17_Avezzano_Confesercenti_donne_thumb72.jpg” width=”640″ height=”360″]http://www.infomedianews.it/video/21_1_17_Avezzano_Confesercenti_donne.mp4[/KGVID]L’impresa è D come Donna anche nella terra marsicana dell’Abruzzo. Determinata, testarda, selvaggia e senza giri di parole, l’impresa al femminile, di fatti, nella Marsica, assomiglia ad una Eva nata dalla sua stessa costola robusta, ma, nonostante ci sia la grinta e l’affinamento delle unghie del carattere, le difficoltà, però, continuano a proliferare.
A livello economico, quindi, quanti e quali sono gli ostacoli ed i muri da abbattere che le imprese ‘donna’, anche giovani di oggi, si trovano a dover controbbattere? «I muri sono tanti – risponde il presidente di Confesercenti della Provincia di L’Aquila, Domenico Venditti – a partire dalla tassazione, dai costi dei dipendenti, dalle tasse dirette ed indirette, dai costi gestionali e dagli affitti. Capiamo bene, insomma, che vi ruota attorno una marea di problemi che le attività produttive, oggidì, non riescono facilmente ad arginare. E’ ovvio che fino a quando lo Stato, le Regioni e gli organi competenti non arriveranno a metterci del proprio per trovare una risoluzione ed una soluzione competente a questo problema, l’Italia tracolla. Si è sempre detto, infatti, a tutti i tavoli di confronto che la tessitura dell’economia è anche l’industria, ma soprattutto la piccola, media e micro impresa. L’istituzione, però, mi domando, è presente? Ci credo ben poco. – afferma – Se vediamo i Governi che gestiscono l’Italia, devo dire con molta franchezza che questa loro presenza, nell’impresa, è fatiscente. Forse, c’è mancanza di competenza tecnica, capace di gestire l’impresa in Italia. Fino a quando non argineremo le accise della benzina ed i costi della politica, è ovvio che non ne usciamo fuori. La politica, cioè, torno a ribadire, deve fare il suo dovere ed il suo lavoro».