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Figliuolo: “Revisione Piano? Bilanciate dosi in 11 Regioni”

Fedriga: 'Confusione organismi regolatori su AstraZeneca'. De Luca vieta Astrazeneca e Johnson sotto i 60 anni. La posizione del governatore della Campania dopo la risposta del ministero Salute

“Stiamo riprogrammando insieme alle Regioni, dando supporto nelle riprenotazioni e andando bilanciare con riserve strategiche. Abbiamo bilanciato con undici regioni per mitigare i disagi ai cittadini”.

Così il Commissario per l’Emergenza Covid, Francesco Figliuolo intervenuto sulla riprogrammazione delle somministrazioni alla luce delle nuove disposizioni sugli under 60.

La Campania farà ripartire da domani i richiami per i cittadini che hanno fatto la prima dose di vaccino contro il covid19 con Astrazeneca. I convocati sotto i 60 anni riceveranno la dose eterologa con Pfizer o Moderna, mentre coloro che hanno oltre 60 anni avranno il richiamo di Astrazeneca. Lo confermano fonti della presidenza della Regione.

“Ai nuovi vaccinati non sarà somministrato Astrazeneca al di sotto dei 60 anni – ha affermato il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca in una nota -, rispetto al vaccino Johnson & Johnson la posizione del Ministero non è definita in modo chiaro e vincolante. Pertanto tale vaccino non sarà somministrato sotto i 60 anni”.

De Luca domenica aveva detto che non avrebbe autorizzato il mix di vaccini in mancanza di indicazioni chiare aggiungendo di aver inviato a Speranza una “nota tecnica” contenente i dubbi sulla vaccinazione eterologa e ribandendo il no della sua regione. In una successiva lettera inviata dal ministero al governatore si specificava però che: “I dati attualmente disponibili, derivanti in particolare da due studi clinici condotti rispettivamente in Spagna e Inghilterra e citati nella vostra nota, forniscono informazioni rassicuranti in merito all’efficacia (in termini di buona risposta anticorpale) e alla sicurezza (in termini di accettabilità degli effetti collaterali) sul completamento del ciclo vaccinale, con un vaccino a mRNA, nei soggetti di età inferiore ai 60 anni che abbiano già effettuato una prima dose di vaccino Vaxzevria (ciclo vaccinale misto)”.

“Qualche giorno o qualche settimana la dovremo perdere perché si dovrà riprogrammare la distribuzione dei vaccini”. Così il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ha commentato i ritardi della campagna vaccinale, legati alla decisione di inoculare un vaccino diverso agli under 60 che nella prima dose avevano ricevuto AstraZeneca. “Siamo ancora in attesa di avere delle specificazioni maggiori perché purtroppo la scienza su questo campo è particolarmente contraddittoria. Non si ha una voce unanime, speriamo di averla” ha aggiunto. “C’è stata una generica rassicurazione del generale Figliuolo il quale ha detto che si cercherà di dare una risposta alla legittima richiesta di aumentare le inoculazioni di Pfizer e di Moderna”, ha aggiunto Fontana. “Ne abbiamo bisogno di più, altrimenti c’è il rischio di dover rallentare. Dato che la vaccinazione sta andando molto bene come risultati, noi non vogliamo rallentare” ha aggiunto. Poi ancora: “Noi abbiamo aspettato quello che ha detto Aifa, la quale ha fatto il discorso più rassicurante, ora si chiederà anche l’intervento di Ema per avere ulteriori garanzie”.

“Se il Ministero della Salute ha disposto che il secondo vaccino, per chi ha fatto Astrazeneca nella prima dose, sia diverso e dunque Pfizer o Moderna, allora questa regola deve essere applicata in tutto il territorio nazionale. Non è possibile lasciare la libera interpretazione. Tutte le regioni devono allinearsi a queste indicazioni”, ha detto il sindaco di Firenze Dario Nardella a ‘Omnibus’ su La7.

“A mio avviso – ha aggiunto – in questo senso sarebbe importante che il presidente Draghi, con la sua autorevolezza, la sua capacità parli al Paese su un tema che sta diventando cruciale e molto pericoloso usando parole semplici, chiare e univoche”. “E’ vero – ha concluso Nardella – che la politica cambia decisione, ma spesso anche le autorità sanitarie hanno cambiato posizioni. Sulla modalità di utilizzazione di Astrazeneca da gennaio quattro volte è cambiata l’indicazione sull’età delle persone a cui somministrare questo tipo di vaccino. Ora siamo in un passaggio molto delicato, occorre che la comunità scientifica si fermi a individuare una sola indicazione sulle vaccinazioni, le regioni devono allinearsi alle decisioni delle autorità centrale del Ministero della Salute e noi politici dobbiamo fare un grande sforzo di rassicurazione”.

“Non sono le Regioni ad andare in ordine sparso, credo che ci sia stata molta confusione su Astrazeneca da parte degli organismi regolatori”. Così il presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga, a Rai News 24. Prima, dice Fedriga, il vaccino era indicato per gli under 55, poi per tutti e infine per gli over 60. “Mi preoccupa questa comunicazione convulsa, rischia di danneggiare la campagna. E’ importante che la comunità scientifica trovi una voce unanime, non è un dibattito su una rivista scientifica ma una comunicazione che si deve fare alla popolazione con la massima chiarezza e trasparenza”.

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