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Contrabbando di tabacchi nella Marsica: quanto è esteso il fenomeno?

L'indagine è stata coordinata dalla Procura della Repubblica di Avezzano, precisamente dal PM Cerrato. Indagini lunghe e articolate, che hanno avuto ricadute anche nella Marsica: qui 5 sono le persone coinvolte fra cui una moglie e il marito di Celano.

Ieri mattina, è scattata la maxi operazione denominata “Tiguan” delle Fiamme Gialle del Comando provinciale di Rieti contro il contrabbando di tabacco che ha portato all’esecuzione di 12 misure cautelari in totale nei confronti di soggetti tutti indiziati di appartenere ad un’associazione per delinquere finalizzata al contrabbando, di carattere transnazionale. Le misure cautelari sono state emesse dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Avezzano, la dottoressa Maria Proia. Le indagini delle Fiamme Gialle si sono indirizzate in particolar modo nella zona marsicana dell’Abruzzo, specificamente su Avezzano e Celano, città che hanno rivestito un ruolo cardine nel commercio illecito. L’indagine, di fatti, è partita proprio da qui: dalla Procura della Repubblica di Avezzano e poi, successivamente, ha esteso il suo raggio di azione in altre parti d’Italia coinvolte, precisamente in altre due Regioni oltre l’Abruzzo, quali Campania e Umbria.

Il provvedimento firmato dal Gip consiste in 4 custodie cautelari, di cui 2 in carcere e 2 agli arresti domiciliari e 8 obblighi di firma alla Polizia Giudiziaria. Nella Marsica, sono cinque i soggetti coinvolti nella maxi inchiesta, tra cui un uomo del ’58 residente a Celano, attualmente agli arresti domiciliari. Obbligo di firma, invece, nella Marsica scattato come misura cautelare per una donna residente sempre a Celano, di 48 anni, per un avezzanese di 61 anni, e un’altra donna sempre di Avezzano, classe 1961. E’ scattato l’obbligo di firma anche per un trasaccano del ’69.

Secondo l’inchiesta, l’associazione a delinquere così sgominata dai finanzieri, si occupava di attività di stoccaggio e fabbricazione di prodotti di contrabbando. Sono stati di fatti sequestrati 7000 chili di tabacco, di cui 3 mila e 400 chili circa di Melassa per Narghilè. L’avezzanese finito agli arresti domiciliari, secondo gli inquirenti, individuava anche i luoghi dove si dovevano svolgere le attività di fabbricazione del materiale di contrabbando, curando anche poi la distribuzione e la commercializzazione proprio destinata al territorio della Marsica.

La celanese del gruppo su indicazione dell’arrestato ieri dai finanzieri aveva, sempre secondo quanto emerso dalle indagini, il compito di eseguire attività di stoccaggio e si occupava di fornire i luoghi dove era svolta la lavorazione dei tabacchi. Gli altri si occupavano a vario titolo di confezionare e smerciare le sigarette di contrabbando. Questo è tutto quello che è venuto a galla in base alla complessa e articolata attività di indagine.

Ovviamente, il commercio illecito di tabacchi era sottratto al regime commerciale del Monopolio dello Stato ed alla conseguente imposizione e riscossione delle accise. La base operativa del contrabbando è stata scoperta a Celano e ad Avezzano: qui è stata stabilita, di fatti, la sede operativa dell’associazione a delinquere.

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