“Ha ragione Di Pangrazio ‘le sentenze non si commentano ma si rispettano’, ma il grande e vero problema oggi è l’applicazione della legge ‘Severino’, una legge sbagliata che colpisce duramente gli amministratori locali. Non posso assolutamente condividere la ‘Severino’ perché sospendere un sindaco per una condanna in un primo grado di giudizio è scandaloso“.
Così il consigliere di opposizione del Comune di Avezzano e coordinatore provinciale della Lega, Tiziano Genovesi, a pochi giorni dalla condanna emessa dal Tribunale dell’Aquila nei confronti del primo cittadino di Avezzano, Giovanni Di Pangrazio.
Di Pangrazio è stato condannato a una pena di un anno e 4 mesi per peculato, nell’ambito del processo che lo vede imputato sull’utilizzo, a fini personali secondo l’impianto accusatorio, delle auto blu della Provincia dell’Aquila, di cui Di Pangrazio, all’epoca era dirigente.
Una condanna che ha dunque fatto scattare la legge “Severino”, con la sospensione per il primo cittadino dalle sue funzione per 18 mesi: a Di Pangrazio subentra dunque il vice sindaco Domenico Di Berardino.
Genovesi però “non perdona” a Di Pangrazio la scelta di scendere in campo pur consapevole del processo in corso.
“Ho preferito non cavalcare questo tema in campagna elettorale per la delicatezza della situazione, ma non condivido tuttavia la decisione del sindaco di candidarsi a qualunque costo: Di Pangrazio era a conoscenza del procedimento, conosceva la natura delle accuse mosse a suo carico, così come conosceva i rischi conseguenti ad una ipotetica condanna. Quindi sapeva che avrebbe lasciato senza un sindaco la città di Avezzano, o comunque era a conoscenza del rischio, che però ha voluto correre ugualmente”, conclude Genovesi.