In libreria “Senza me“, la nuova silloge di Selene Pascasi, avvocato abruzzese, giornalista, firma del Gruppo 24 Ore e critico musicale, pubblicata da Eretica Edizioni.
Puntare sulla poesia è una scommessa ma l’aquilana, sostenuta dall’editore Giordano Criscuolo che ha investito nel suo progetto, è decisa a restituire ai versi il giusto peso.
Una raccolta nata, afferma la Pascasi, “dal conflitto tra impulsi solo in apparenza antitetici: il malinconico abbandono che svuota l’essere nei suoi momenti più bui e la straordinaria forza della rinascita che ne salva i sogni”.
A darle lustro è la prefazione di Marco Sonzogni – poeta, critico, saggista, traduttore, docente di lingua e letteratura italiana alla Victoria University di Wellington – che scrive “chi, come Pascasi, ha compreso il valore dell’assenza e ne dà testimonianza – la poesia, argomenta Claudio Magris in Microcosmi, è proprio testimonianza dell’assenza – è già avanti, è (quasi) pronto per il giorno del ricongiungimento”.
La professionista è già coautrice di La persona oggetto di reato (Giappichelli), Sanity and Insanity in a Criminal Trial (Atlanta) e autrice delle raccolte Con tre quarti di cuore, Come piuma sulla neve, In attesa di me e dei romanzi Dimmi che esisto (La Gru, 2018) – finalista al Premio Como, al Soldati, ospitato su Radio 1 Rai con Maraini e da cui è stato tratto il Docufilm Musicanti (regia Alessandrini) e Attese verticali (Libero Marzetto, 2021) sugli scaffali dalla prossima settimana.
Vince il Merini, lo Zirè d’oro e la Targa speciale Perillo al Premio Ciò che Caino non sa con una lirica sul femminicidio.