“Sono molto amareggiato anche perché, nonostante il lavoro imponente sul cartellone eventi, oggi siamo costretti a dover parlare di queste questioni quando credo che la città abbia bisogno di serenità e operatività da parte di tutti. Credo che il rispetto che porto per qualsiasi persona sia massimo e provo ad applicare ogni giorno il concetto di pari opportunità con azioni di agire quotidiano”.
Con queste parole l’assessore comunale con delega alla Cultura, Pierluigi Di Stefano, commenta quanto accaduto ieri nel corso della conferenza stampa di presentazione degli eventi estivi.
“Nella conferenza stampa di ieri, nel commentare un lungo lavoro di costruzione del cartellone culturale che abbiamo voluto il più possibile inclusivo e aperto ad ogni gusto, ho usato, forse per stanchezza, un’espressione fuorviante rispetto alle mie reali intenzioni, passibile di facile strumentalizzazione. Ho detto che il cartellone può riscontrare interesse sia da parte ‘della casalinga che abita in periferia sia del libero professionista’ – scrive sui social -. Potrei spiegare che per me è scontato non inserire alcun giudizio di valore, priorità o gerarchia in questa affermazione; il problema è che ciò che voleva indicare apertura alle aspettative di ognuno può sembrare un’etichetta appiccicata sulle persone e il mio modo di vedere gli altri esclude categoricamente ogni forma stereotipata. Alcune casalinghe hanno rappresentato e continuano a rappresentare il valore aggiunto della mia formazione e della mia vita, non posso considerare la categoria ‘inferiore’ rispetto ad altre. Chi mi conosce sa che, benché sia pieno di difetti, non c’è nulla di più lontano dal sottoscritto di un’interpretazione classista e discriminante della società”.
“So bene però che non conta ciò che intendi ma ciò che può essere inteso. E qui potrebbe essere inteso qualcosa che è lontanissimo dal mio volere. Meglio quindi chiarire subito. Se qualcuno o qualcuna, in buona fede, si è sentito offeso o offesa da tale espressione, gli manifesto sinceramente ed in modo autentico tutto il mio rispetto e porgo le mie più sincere scuse. A quei pochi che, invece, intendono strumentalizzare la frase auguro comunque un’estate all’altezza dei loro desideri”, conclude.