“Fatta la doverosa premessa per cui, per una mera questione di igiene linguistico-culturale, e non per un semplice vezzo di natura umana, questo o quel tribunale non si sopprime ma, al limite, si chiude come struttura burocratico-amministrativo, o si abbatte come costruzione edilizia, è del tutto evidente che la decisione della presidentessa Casellati, di stralciare l’emendamento riguardante la proroga al 2024 della chiusura dei tribunali minori di Avezzano, Vasto, Lanciano, Sulmona, risponda alla pericolosa e ormai imperante logica dei tagli lineari, senza tener conto delle specificità di ciascun territorio e del principio per cui, in uno Stato di diritto, la giustizia non dovrebbe misurarsi a kilometri, ma nella sua stessa indiscriminata esigibilità”.
È quanto si legge in una nota di Avezzano bene comune.
“È evidente, altresì, che, al fine di risolvere il problema, continui a rendersi necessario l’intervento dell’insieme delle forze politiche abruzzesi, senza tuttavia dimenticare le responsabilità delle medesime, in modo trasversale, nel determinare lo stato di cose cui si è arrivati!”, conclude la nota.