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ASL: “Si precarizzano 31 lavoratori e servizi essenziali”

Sindacati: "Per l’ennesima volta, la ASL1 Abruzzo dimostra di trattare i temi degli appalti con colpevole superficialità"

“Per anni, i servizi attinenti alle attività di gestione, conduzione e manutenzione degli impianti meccanici elettrici e speciali, nonché delle componenti edili e degli elevatori del patrimonio immobiliare della ASL Avezzano – Sulmona – L’Aquila, sono stati affidati in modo provvisorio e frammentato a diverse aziende, in attesa di procedure di gara necessarie per garantire continuità e coordinamento degli interventi manutentivi”.

A denunciarlo in una nota sono Francesco Marrelli (Cgil L’Aquila), Luigi Antonetti (Filcams Cgil), Cristina Santella (Fillea Cgil), Elvira De Sanctis (Fiom Cgil).

“Sono altrettanti anni che denunciamo le criticità collegate a questa scelta scellerata, sia in termini di tenuta della qualità del servizio erogato che di rischio di impatto sugli aspetti normativi e contrattuali che riguardano i lavoratori interessati”, recita la nota, “la stagnante situazione di caos ci ha indotto a richiedere, a inizio 2020, un’audizione presso la Commissione Consiliare di Vigilanza della Regione Abruzzo nel corso della quale la ASL 1 aveva assunto il duplice impegno di fornire un cronoprogramma sulla tempistica delle procedure di gara e di coinvolgere, nella fase endoprocedimentale, le parti sociali al fine di salvaguardare i livelli occupazionali e salariali; impegni rimasti del tutto disattesi. Nei mesi scorsi ben tre sono state le richieste di incontro inviate dalle OO.SS. alla Direzione Generale della ASL1, volte ad affrontare proprio i temi oggetto di impegno, ma senza ricevere mai nessuna risposta”, spiegano.

“In perfetta continuità di confusione, il Il 21 luglio 2021, il Direttore Generale della ASL1 Abruzzo Sulmona, Avezzano, L’Aquila, sottoscriveva la deliberazione n.1259 con la quale, approvando il piano tecnologico concordato con la Antas spa, aderiva alla convenzione Consip per il ‘Multiservizio tecnologico integrato con fornitura di energia per gli edifici in uso, a qualsiasi titolo, alle pubbliche amministrazioni sanitarie’ a far data dal 01/10/2021. In data 03/08/2021 le scriventi OO.SS. chiedevano un incontro urgente alla ASL1 e alla nuova azienda affidataria per il servizio Antas Spa allo scopo di avere chiarimenti su notevoli e specifiche criticità riscontrate sulla delibera 1259. In particolare, le preoccupazioni delle OO.SS. riguardano: – l’occupazione dei conduttori per i generatori di vapore, una volta completati gli interventi di riqualificazione ; – la copertura delle retribuzioni dei lavoratori impegnati nei presidi H24 attraverso la disponibilità dell’extra canone senza, quindi, una garanzia rispetto alla continuità del servizio e dell’occupazione; – l’occupazione dei lavoratori attualmente impiegati nel minuto mantenimento edile. Il piano tecnico economico sottoscritto dalla ASL1 potrebbe portare, così come formulato, ad un esubero di 15 lavoratori che ad oggi si occupano della conduzione dei generatori di vapore. Altri 16 operai che si occupano dei presidi H24, sarebbero remunerati attraverso la disponibilità dell’extra canone per complessivi 1.500.000 €. Il che significherebbe precarizzare un servizio H24, trasformando questi professionisti in cottimisti. Siamo convinti che un servizio H24 non possa essere polverizzato e non possa certo essere legato ad un “extra canone”, dovendolo considerare invece di centrale importanza”, aggiungono.

“Siamo anche convinti che, a seguito di questa sciagurata formulazione,”, vanno avanti i sindacalisti, “la ASL1 potrebbe essere costretta a mettere nuovamente mano al portafogli, vanificando il motivo primo per cui si vorrebbe affidare il servizio in questa discutibile modalità: il risparmio. Nonostante diversi tentativi di apertura di un tavolo che avrebbe dovuto necessariamente coinvolgere la Committente, ad oggi la ASL1 non si è degnata neanche di rispondere alle numerose note inviate. Le scriventi OO.SS. non possono che biasimare il gravissimo, inspiegabile silenzio da parte della ASL1, che non fa che confermare la fondatezza delle preoccupazioni sopra esposte. Si deve invece tristemente constatare che, per l’ennesima volta, la ASL1 Abruzzo dimostra di trattare i temi degli appalti con colpevole superficialità, non coinvolgendo le parti sociali in decisioni cruciali che possono rivelarsi disastrose dal punto di vista occupazionale e del servizio – proseguono – Per l’ennesima volta, si mette a rischio il buon andamento e la qualità di un servizio che risulta essenziale affinché le prestazioni sanitarie possano essere erogate, gettando nell’incertezza quasi 90 lavoratori che da decenni garantiscono costantemente la propria opera. Tutto ciò atteso, ritenendo di aver esperito ogni tentativo di risolvere le controversie sopra indicate in sede sindacale, le scriventi OO.SS., hanno proclamano lo stato di agitazione sindacale dei lavoratori operanti presso l’appalto in oggetto, chiedendo contestualmente la convocazione delle parti, oltre che della Committente ASL1 Abruzzo Avezzano, Sulmona, L’Aquila, allo scopo di effettuare la prescritta procedura di raffreddamento in attuazione e nel rispetto di quanto previsto dalla Legge 146/90 e successive modificazioni. È stata altresì, effettuata una richiesta di audizione alla Commissione Vigilanza del Consiglio Regionale d’Abruzzo, vista l’importanza del tema e il necessario coinvolgimento degli attori politici nella vicenda, dando continuità all’impegno già assunto dalla Commissione di Vigilanza relativamente alle problematiche che interessano i lavoratori impegnato nell’appalto”.

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