Una ‘radiografia’ degli anni ’90, non solo della musica, ma anche degli aspetti sociali, soprattutto di quelli legati ai giovani di allora.
Questo il filo conduttore del concerto di Max Pezzali, che si è esibito ieri sera all’Aquila nell’ambito del programma della 727esima Perdonanza Celestiniana. Un successo straordinario per il cantante pavese, con il tutto esaurito sia al teatro del Perdono, davanti alla basilica di Santa Maria di Collemaggio, dove si è svolta la performance dell’artista, sia davanti al maxi schermo di piazza Duomo, e un pubblico entusiasta.
“Una speranza di rinascita nella città della rinascita” ha detto Pezzali sul palco, coniugando le aspettative del mondo dello spettacolo, a lungo fermo a causa dell’epidemia da covid-19, con quanto sta accadendo nel capoluogo abruzzese, dove sono tangibili gli effetti della ricostruzione post terremoto 2009.
Il cantautore ha ricordato il suo libro “Max 90”, un racconto che si snoda attraverso i suoi brani, e il uccesso dell’album “Nord Sud Ovest Est” scritto “scritto in una cantina – ha aggiunto – con Mauro (Repetto, con il quale aveva fondato gli 883 alla fine degli anni ’80) e le cui canzoni sono poi entrate nella vita di tutti noi”.
E così Pezzali ha sciorinato “Rotta per casa di Dio”, “Week End”, “Nella notte”, “Sei un mito”, “Come mai”, oltre al brano che dà il titolo al secondo album degli 883, nel 1993. Ha scherzato anche sul primo brano di quel disco, “Il pappagallo” “uno dei più saltati, uno di quelli che si ricorda meno”. Non poteva mancare, ovviamente, “Hanno ucciso l’uomo ragno”, canzone e album che hanno decretato la prima affermazione degli 883 nel 1992. E da quell’album Max Pezzali ha eseguito “S’inkazza (questa casa non è un albergo)” e “Con un deca”. Immancabile l’atro album che ha spopolato nel 1997 “La dura legge del gol”; oltre al brano che dà il titolo alla raccolta, il cantante ha eseguito “Innamorare tanto”, “La regola dell’amico”, “Nessun rimpianto”. Pubblico in visibilio anche per i brani di “La donna, il sogno e il grande incubo” (1995), tra cui “Ti sento vivere”, “Il grande incubo”, “Una canzone d’amore”, “Gli anni” e “Tieni il tempo”, canzone con la quale ha concluso il concerto di ieri.
Altri pezzi che hanno deliziato la serata di ieri “Viaggio al centro del mondo”, “Nient’altro che noi”, “La regina del celebrità”, “Io ci sarò”, “Se tornerai”.
Max Pezzali ha inoltre ringraziato L’Aquila “per averci dato la possibilità di esibirci qui” e in particolare il sindaco Pierluigi Biondi e il vice sindaco Raffaele Daniele (che sono anche, rispettivamente, presidente e coordinatore del Comitato Perdonanza, che organizza gli eventi per conto del Comune dell’Aquila), che hanno donato all’artista un oggetto prezioso raffigurante il rosone della basilica di Santa Maria di Collemaggio.