“Un silenzio assordante è calato sulle elezioni del presidente dell’Associazione nazionale costruttori della provincia dell’Aquila. Dopo lo choc della sospensione della consultazione decisa il primo luglio scorso dal presidente, Adolfo Cicchetti, in seguito all’invito a riflettere sulla documentazione legata alle candidature da parte dei probiviri nazionali e dopo due riunioni tra i soci, nulla più si è saputo sul rinnovo della carica più importante e, quella altrettanto importante, del Consiglio direttivo di una realtà che, sia pure privata, ha una grandissima valenza economica e sociale alla luce della responsabilità della ricostruzione post terremoto che da circa 12 anni abbiamo sulle spalle e stiamo portando avanti attraverso ingenti risorse pubbliche nazionali”. Così in una nota Marino Serpetti sulle elezioni dell’Ance L’Aquila.
“Sono passati poco meno di due mesi dal rinvio, traumatico ed inatteso, delle elezioni e tutto tace e nulla si muove: si tratta di un “fermo” non spiegabile con la pausa per le ferie estive, visto che tra l’altro intorno al percorso da seguire e alle possibili soluzioni girano voci e chiacchiere ma nessun documento o presa di posizione ufficiale. Con la conseguenza, non tollerabile, che l’impasse e la incertezza regnano sovrane.
Così ogni giorno di silenzio assordante che passa, la nostra associazione vede la propria immagine sbiadirsi sempre più agli occhi dei tanti colleghi che non fanno parte dei pochissimi che “governano” l’Ance, e che quindi sono fuori dai canali privilegiati di comunicazione, ma soprattutto nei confronti dei cittadini che hanno diritto a sapere, a capire come si supera questa fase molto difficile, certamente la più complessa della lunga storia ed onorata storia dell’Ance.
Questa cultura e questo modo di fare non mi appartengono, non appartengono ai principi della mia vita e del mio lavoro: per tutto ciò, non posso non chiedere chiarezza e soprattutto di conoscere quali sono le iniziative che si vogliono mettere in campo per uscire dalla crisi in cui è piombata una associazione che attualmente ha un presidente uscente che porta avanti la ordinaria amministrazione di un ente che da due mesi non adotta decisioni, non risolve problemi e non programma il futuro. Una situazione grave e pericolosa.
Una ultima considerazione: non parlo da candidato alla presidenza ma da associato trentennale che ha a cuore le sorti di una associazione determinante per lo sviluppo della nostra provincia e che ogni giorno non sa come rispondere agli interrogativi e alle istanze di colleghi associati e di tanti cittadini. Faccio appello ai vertici politici e tecnici dell’Ance perché al più presto si sblocchi una situazione che sta minando la nostra credibilità”.