“La Regione Abruzzo intervenga in modo più incisivo sulla vicenda dello stabilimento Riello di Villanova di Cepagatti. È inaccettabile che un’azienda, pur non vivendo alcuna crisi di produzione, decida di delocalizzare, mostrando un atteggiamento di totale chiusura. Il governatore Marsilio e gli assessori competenti facciano sentire la propria voce sui tavoli romani. Apprezziamo gli sforzi dell’assessore Quaresimale, ma serve di più”.
Lo afferma Confartigianato Imprese Pescara a proposito dell’annunciata chiusura della sede Riello e del licenziamento di 71 lavoratori.
“Servono strumenti normativi che impediscano o scoraggino decisioni di questo tipo, perché i risvolti sociali di vicende come questa sono gravissimi. Troppo spesso, ormai, si assiste ad atteggiamenti simili da parte dei grandi gruppi imprenditoriali: prendono ciò che c’è da prendere sul territorio e lo abbandonano quando trovano soluzioni più convenienti, a discapito dei lavoratori e delle loro famiglie. E’ arrivato il momento di mettere un freno a fenomeni di questo tipo”, conclude l’associazione di categoria, esprimendo “vicinanza ai lavoratori e alle loro famiglie”.