Si è svolta lo scorso 11 ottobre l’iniziativa “Avezzano, la città sospesa” a cui hanno preso parte associazioni, forze politiche, rappresentanti istituzionali, cittadini e cittadine.
Un’iniziativa di lancio per la creazione di uno spazio di confronto e dibattito capace di stimolare le energie migliori della città e dare una risposta all’attuale fase di stagnazione economica, culturale, sociale e politica cittadina.
Molte e qualificate le presenze per questo primo appuntamento a cui seguiranno iniziative di approfondimento sui temi individuati come prioritari, allargando la partecipazione e il coinvolgimento a tutti coloro che vorranno contribuire.
“Avezzano è una città sospesa non solo per la sospensione del Sindaco che, a causa della condanna penale a 1 anno e 4 mesi è sollevato dall’incarico amministrativo, ma anche per il clima di grande immobilità a cui assistiamo – così scrivono in una nota gli organizzatori dell’evento – A un anno dalle elezioni amministrative i principali dossier amministrativi sono tutti ancora irrisolti, oppure se ne è persa traccia nel dibattito pubblico. È il caso di piazza del mercato, una vicenda ormai divenuta intollerabile per i ritardi dei lavori e per i disagi arrecati al commercio e alla socialità dell’intera area cittadina. Non se ne comprendono più né i tempi né gli obiettivi, cosi come per l’organizzazione degli uffici dedicati al Superbonus 110: iniziativa più volte sbandierata sulla stampa ma totalmente inadeguata alle opportunità generate dallo strumento normativo nazionale. Sospeso anche il dibattito sul progetto presentato con una formula altisonante “Grande Marsica” e che invece si è perso in una battaglia di retroguardia limitata alla convocazione di qualche riunione tra sindaci, non sempre ben riuscita. Come nel caso della vicenda sanitaria, quando mentre tutti a gran voce chiedevano il commissariamento della ASL per le carenze gestionali del manager Testa, il Sindaco di Avezzano si assunse la responsabilità di dividere il campo e respingere la richiesta di rimozione del Manager per ragioni ancora ai più non chiare. Una città con un’amministrazione comunale debole è ovviamente debole sui tavoli regionali e nazionali: ed è così che su trasversalità ferroviaria, lotta ai rincari dei pedaggi autostradali, difesa del diritto alla sanità pubblica e universale, difesa del tribunale la città di Avezzano e la Marsica risultano sospese”.
“Grave l’assenza di una strategia forte e lungimirante sulla cultura: una città che in tutti questi mesi ha vissuto senza un teatro, senza un cinema e senza una biblioteca è una città ferita. Ora che il cinema ha ripreso a funzionare cosa vogliamo fare degli spazi culturali pubblici cittadini? Perché si va verso una sorta di privatizzazione di fatto del Teatro dei Marsi, che invece dovrebbe essere un bene comune della collettività?”, si legge nella nota stampa diramata alla nostra Redazione.
“Ma la debolezza della politica locale non si ferma al palazzo di città, diventa anche assenza del dibattito pubblico e quindi indebolimento del tessuto sociale e civile. A questo vogliamo provare a dare una risposta, vogliamo perseverare nel tentativo di generare una reazione dal basso a tutto questo. Siamo convinti che dopo la nostra iniziativa di lancio del progetto saranno altre le realtà associative, politiche e civiche che vorranno unirsi a questo sforzo collettivo per la creazione di uno spazio di confronto ed elaborazione per il futuro della città”, questa la conclusione.