La Cassazione ha bocciato il ricorso Edison contro la provincia di Pescara che nel 2018 l’aveva individuata come responsabile della contaminazione delle megadiscariche discariche dei veleni 2Ae 2B a Bussi come erede di Montedison.
Edison era già stata respinta dal Tar Abruzzo e due volte dal Consiglio di Stato.
La Provincia aveva intimato alla Edison di “provvedere a continuare ed eventualmente integrare le misure di prevenzione in atto nelle aree e nelle acque di falda sottostante e di adottare tempestivamente le misure di messa in sicurezza… e di rimuovere tutti i rifiuti depositati in modo incontrollato” e rimuovere altre fonti di contaminazione e di provvedere alla bonifica dell’area. La Edison si era a sua volta difesa affermando che la questione aspettasse alla Solvay che era subentrata nella conduzione dello stabilimento chimico di Bussi.
La sentenza della Cassazione mette un sigillo finale sulla responsabilità dell’inquinamento dell’area e apre la strada al risarcimento civile, causa che è ferma dal 20 gennaio 2020 presso il tribunale dell’Aquila che non ha ancora sciolto la riserva sulle istanze processuali delle parti, a distanza di quasi due anni.