Il 4 novembre 1921 avveniva la tumulazione all’Altare della Patria, sotto la statua della dea Roma e davanti alla statua equestre di Vittorio Emanuele II di Savoia, primo re dell’Italia unita, indicato dalla storiografia come “Padre della Patria”, di una bara con i resti di un caduto in guerra non identificato, divenuto simbolo di tutte le vittime italiane senza nome dei diversi conflitti.
Da quel giorno sono passati 100 anni e il sito, nel monumento Vittoriano, ha ancora una forte valenza simbolica per l’Italia intera.
Dopo la Prima guerra mondiale, infatti, nei Paesi che parteciparono al conflitto sono stati eretti monumenti dedicati al Milite Ignoto, sepolture simboliche che rappresentano ancora oggi tutti i caduti senza identità.
Celebrare il Milite Ignoto significa oggi rendere omaggio alla forza e alla tenacia di tutti quei concittadini che si sono immolati per l’Italia, indicando alle future generazioni il loro esempio, quale dimostrazione di valore.