Alla fine la certezza è emersa: non si trattava di un cane bruciato, ma di una volpe già morta da tanto tempo, arsa all’interno della struttura da ignoti: una carcassa che stanziava, tra l’altro, già da parecchie settimane all’esterno dell’edificio di Avezzano Nord, poi improvvisamente scomparsa e utilizzata per il rogo.
La notizia venne lanciata alla metà del mese di marzo scorso: si parlò di atti vandalici all’interno dell’edificio tutt’ora vuoto e anche di riti satanici. Venne, all’epoca dei fatti, sporta anche una denuncia contro ignoti per danneggiamenti e maltrattamenti di animale.
Gli accertamenti vennero portati avanti dalla Polizia Locale di Avezzano, guidata dal comandante Luca Montanari. Quello che è emerso dopo accurate indagini, effettuate anche da parte dell‘Istituto Zooprofilattico di Teramo, è che non si era trattato della carcassa di un cane bruciato, ma di una volpe, morta non a causa delle fiamme e del rogo, ma già cadavere da tempo.
Sul rogo spento, vennero, all’epoca dei fatti trovati resti di un animale bruciato, non riconoscibile.
Il fumo arrecò danni alle pareti dell’edificio. La carcassa della volpe, quindi già morta, da settimane si trovava nel piazzale antistante all’edificio stesso.