Corsa contro il tempo per scongiurare il “the end” dei quattro tribunali di Avezzano, Lanciano, Sulmona e Vasto: 14 settembre 2022. Sindaci e presidenti degli ordini degli avvocati, riuniti faccia a faccia all’ex scuola Montessori ad Avezzano, con il coordinamento di Gianni Di Pangrazio, hanno rilanciato l’appello ai parlamentari abruzzesi affinché spingano su tutti i fronti per salvare i tribunali, con in testa i leader politici nazionali e il ministro della Giustizia che sarebbe una delle più ostili alla proroga. Per sensibilizzare Marta Cartabia i partecipanti hanno affidato al presidente della Regione, Marco Marsilio, il compito di tessere la tela per un confronto mirato a far capire la specificità della situazione in Abruzzo e le ricadute drammatiche di una scelta fatta in tempi diversi, con un clima politico differente vista come una sciagura contro la quale va provata ogni strada percorribile con concretezza e unitarietà di intenti.
Al nuovo appello per scongiurare la soppressione aperto dal presidente del consiglio comunale di Avezzano, Fabrizio Ridolfi, -che ha portato i saluti dell’amministrazione- con in prima linea i sindaci di Sulmona, Gianfranco Di Piero; Lanciano, Filippo Paolini; Vasto, Francesco Menna e i presidenti degli ordini forensi, Franco Colucci, Luca Tirabassi, Silvana Vassalli, Vittorio Melone, hanno risposto presente i parlamentari Gabriella Di Girolamo, Andrea Colletti, Luigi D’Eramo, Antonio Martino, il presidente della Regione, Marco Marsilio, insieme al presidente del consiglio regionale, Lorenzo Sospiri; il consigliere regionale, Giorgio Fedele. I legali, che hanno richiamato la politica a un impegno forte hanno sottolineato che la soppressione dei tribunali “non produrrà nessun risparmio effettivo, ma solo un diniego di giustizia, per altro contrastante con lo spirito e gli obiettivi del PNRR.
“Il piano nazionale punta ad accelerare la definizione delle cause”, hanno ricordato, “ma i tribunali rimarrebbero impantanati da questo accorpamento con un inevitabile rallentamento dei processi”. E allora la strada maestra è rimuovere “l’ostruzionismo esistente all’interno del ministero” perché L’Aquila non ha la possibilità di ricevere il carico dei tribunali di Avezzano e Sulmona e la stessa cosa avviene per gli altri tribunali del chietino legati nella sorte della possibile soppressione. Al tempo stesso occorre puntare sulla legge di bilancio o sul mille proroghe per bloccare il percorso intrapreso per la ridefinizione della geografia giudiziaria o con un’ulteriore proroga. Ci sono ragioni sufficienti per spingere sui partiti ed i loro leader. A questo lavoreranno dalle prossime ore i sindaci e gli avvocati ma la battaglia in commissione e in parlamento potrebbe non essere sufficiente. Per questo si punta anche a un confronto col ministro della giustizia Cartabia nella speranza di salvare i presidi di legalità, mentre l’orologio continua a correre verso la data fatidica.