Una giornata dedicata alla donazione di sangue nel ricordo di Gian Mauro Frabotta. Questa l’iniziativa lanciata dagli “Amici di Frabby”, associazione nata nel ricordo del giovane scomparso sul Monte Velino.
“Il Dott. Giovanni Pendenza, presidente Avis Comunale Avezzano, – scrivono – ha accolto la nostra voglia di promuovere un messaggio importante come quello delle donazioni di sangue ,emblema di altruismo e solidarietà , per sentirci vicino al nostro Gian Mauro. Se desideri diventare donatore di sangue o unirti a Noi per la donazione del 24 Dicembre contatta il numero 0863/416200”.
“L’AVIS di Avezzano da me presieduta, – aggiunge Pendenza – ha immediatamente sposato l’iniziativa della associazione AMICI DI FRABBY di organizzare una giornata di donazione il 24 dicembre.
Del dolore generato dalla perdita di Gian Mauro e dei suoi amici, se ne è parlato tanto, se ne parlerà ancora. Sono drammi che restano scolpiti nella storia della nostra comunità. Siamo qui per guardare avanti, e gli “amici di Frabby” lo stanno facendo per aiutarsi, e per aiutare.
Ricordo a chi non lo sa che l’AVIS Nazionale nasce, nel 1927, da un dramma. Un medico (Formentano) non riusci a salvare la vita di una partoriente per carenza di sangue compatibile. Da quel dramma, dalla reazione rabbiosa dei famigliari e della comunità, il medico non reagi difendendosi, ma reagi capendo che non poteva più affidare la donazione di sangue solo ai famigliari dei pazienti, o alla compravendita privata. Era necessaria una struttura organizzativa che permettesse di avere sangue sempre disponibile e gratuito per tutti.
Oggi l’associazione Amici di Frabby nasce da un dramma. Il dramma porta con sé dolori, rabbie, e tante altre emozioni “distruttive” che vanno trasformate nel tempo. E la trasformazione forse più adeguata è migliorare ciò che è carente, anche partendo dalle caratteristiche di chi nel dramma è stato la vittima. E una delle caratteristiche di Gian Mauro era quella di essere un donatore di sangue. Non ho mai conosciuto personalmente Frabby, e me ne dispiaccio, ma lo sto conoscendo attraverso la collettività. Me ne parlano, cosi come mi hanno parlato degli altri ragazzi che con lui avevano preso parte all’escursione. Posso dire che il gesto di portare a donare gli amici storici in un giorno di ricorrenza, sia dare sorriso a Frabby. Un gesto che si inaugura nella vigilia di Natale. Che sia una rinascità per la comunità.
Che dire? Da Presidente Avis posso dire che la nostra regione non riesce a soddisfare il fabbisogno regionale sangue, per cui ci troviamo nell’esigenza di farci aiutare da altre regioni con costi importanti per la collettività. Il nostro lavoro va ad aiutare persone affette da malattie del sangue, che ricevono chemioterapie, talassemici, persone che vengono operate, partorienti ecc. Possiamo farcela da soli ad Avezzano/Abruzzo? Certo che possiamo. E come si fa? Lo si fa ripartendo dai giovani. E questo per una semplice ragione, perché i giovani hanno le migliori caratteristiche per diventare donatori. Mi riferisco al fatto che tendenzialmente i giovani non presentano cause mediche restrittive alla donazione (es diabete, malattie cardiache, ecc). Quindi l’iniziativa nata a partire dal dolore, può trasformare la sofferenza e dare un sorriso a chi ha necessità di sangue. Mi auguro che altri giovani possano seguire l’esempio degli “Amici di Frabby”.