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27% di presenze in meno negli agriturismi in Abruzzo

Situazione tragica delle aziende abruzzesi. Per Coldiretti "svolgono anche un importante ruolo di presidio ambientale del territorio e della biodiversità". Come salvarli?

E’ allarme anche per gli agriturismi abruzzesi a causa della ripresa dei contagi con la variante Omicron che rischia di peggiorare nel 2022 la situazione già difficile: le aziende agrituristiche italiane hanno perso nell’ultimo anno il 27% delle presenze rispetto a prima della pandemia nel 2019, soprattutto per effetto del crollo degli stranieri ma anche degli italiani. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti in riferimento alla necessità di sostenere un settore che, a livello nazionale, è da primato mondiale per il turismo enogastronomico ed ambientale.

La tenuta delle presenze nei mesi estivi nel 2021 non è stata sufficiente a colmare i pesanti vuoti degli altri periodi dell’anno nei 575 agriturismi abruzzesi (di cui 475 con alloggio, 397 con ristorazione e 281 con attività diverse da alloggio e ristorazione) che svolgono anche un importante ruolo di presidio ambientale del territorio e della biodiversità.

“Per le aziende agrituristiche – dice il presidente di Terranostra Abruzzo Gabriele Maiezza – lo scorso anno è stato molto difficile dopo un 2020 drammatico in una regione in cui si sentono ancora le conseguenze dei due terremoti. Sono diminuiti gli ospiti italiani ma anche quelli stranieri con danni pesantissimi e difficili prospettive. A livello nazionale c’è stato un dimezzamento del fatturato (-49%) che è sceso a 802 milioni di euro. Tutto questo nonostante gli agriturismi, spesso situati in zone isolate di montagna o campagna in strutture familiari con un numero contenuto di posti letto e a tavola e con ampi spazi all’aperto, siano forse i luoghi dove è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza per difendersi dal contagio fuori dalle mura domestiche”.

Coldiretti ricorda che l’agriturismo svolge un ruolo centrale per la vacanza Made in Italy post covid perché contribuisce in modo determinante al turismo di prossimità nelle campagne italiane per garantire il rispetto delle distanze sociali ed evitare l’affollamento.

“In quasi 2 comuni italiani su tre – precisa Diego Scaramuzza presidente nazionale di Terranostra – sono presenti strutture agrituristiche con una netta prevalenza dei piccoli comuni dove nasce il 92% delle tipicità agroalimentari Made in Italy”. Il consiglio è di rivolgersi – conclude Coldiretti – a siti come www.campagnamica.it che permette di scegliere le strutture dove poter soggiornare nei più bei paesaggi della campagna italiana con l’indicazione dei servizi offerti.

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