Con l’arrivo della variante Omicron del Covid e il conseguente aumento di contagi in tutt’Italia, il Governo ha messo in atto nuove misure atte al contenimento della pandemia.
Quella che ha fatto più discutere è sicuramente l’obbligo vaccinale per gli over 50, ritenuta la categoria più a rischio di ospedalizzazione.
La misura, entrata in vigore l’8 gennaio scorso, durerà fino al 15 giugno 2022.
Nel provvedimento del Governo viene chiarito che l’obbligo riguarda tutte le dosi di vaccino quindi non solo il ciclo primario (prima e seconda dose) ma anche la dose booster (terza dose).
È specificato infatti che sono obbligati:
– coloro che alla data del primo febbraio 2022 non abbiano iniziato il ciclo vaccinale primario;
chi a decorrere dal primo febbraio 2022 non abbia completato il ciclo vaccinale primario nel rispetto dei termini previsti dal Ministero della Salute;
– coloro che a decorrere dal primo febbraio 2022 non abbiano effettuato la dose di richiamo successiva al ciclo vaccinale primario o dose booster entro i termini di validità dei green pass precedentemente ottenuti.
In sintesi, secondo i termini fra le dosi in vigore ad oggi, alla data del primo febbraio tutti gli over 50 sono in regola se:
– sono vaccinati con dose booster (terza dose)
– sono vaccinati con due dosi ma non sono passati più di 6 mesi dalla seconda dose
– sono vaccinati con una solo la prima dose e sono in attesa della seconda dose (da fare a 21 giorni di distanza dalla prima dose per il vaccino Pfizter e 28 giorni per il vaccino Moderna).
Gli over 50 non vaccinati rischiano sanzioni?
La risposta è si, le autorità preposte infatti, attraverso diversi canali, tra cui il Sistema Tessera Sanitaria potranno verificare la situazione vaccinale dei singoli individui e per tutti coloro che abbiano compiuto 50 anni e non sono vaccinati o non siano in regola con i termini previsti, dal primo febbraio 2022 scatterà una sanzione amministrativa pecuniaria di 100 euro notificata attraverso l’Agenzia delle Entrate.
Ma c’è di più, la multa può essere più salata se si è colti senza green pass rafforzato sul posto di lavoro.
COSA CAMBIA
Da martedì primo febbraio servirà il Green pass rafforzato (quello che si ottiene con la vaccinazione o dopo essere guariti da Covid) o il Green pass base (che si ottiene anche con tampone negativo, quello molecolare dura 72 ore, quello rapido 48 ore) per accedere agli uffici pubblici, a servizi postali, bancari e finanziari, ma anche ad attività commerciali, escluse quelle di primaria necessità.
Servirà il Green pass base o rafforzato per entrare in negozi di abbigliamento, di cosmetica, dai tabaccai o nelle librerie e nelle edicole al chiuso.
Dal 20 gennaio è già necessario almeno il base per andare dall’estetista o dal parrucchiere. Senza Green pass si è liberi di entrare in supermercati o negozi di alimentari, così come in farmacie, parafarmacie o dagli ottici.