“Massima solidarietà alle lavoratrici e ai lavoratori del contact center Inps dell’Aquila che rischiano di ritrovarsi in mezzo a una strada. Non è possibile non applicare la clausola sociale per tutelarli, è qualcosa che contribuisce in maniera determinante ad alimentare il precariato e ad aumentare la disoccupazione”.
Lo affermano in una nota Elisabetta De Blasis, consigliera di Forza Italia al Comune dell’Aquila, e Marcello Vivarelli, segretario provinciale aquilano di categoria Terziario del sindacato Fesica.
“Non possiamo permettere un simile scempio. E crediamo sia arrivata l’ora di unire le forze sul territorio per una battaglia condivisa da tutti i precari anche in altri settori. La ‘piega’ che avrebbe preso la vertenza Inps – proseguono De Blasis e Vivarelli – era chiara da tempo. E, purtroppo, si è arrivati al punto in cui il presidente Inps, Pasquale Tridico, per internalizzare il servizio di contact center, ignora l’obbligo di applicazione della legge sulla clausola sociale e ‘sceglie’ le procedure concorsuali per assumere nuovo personale. Una logica incomprensibile che crea danni a migliaia di operatrici e operatori, all’Aquila sono oltre 500, che hanno un’esperienza ormai consolidata; che, inoltre, alimenta lo spreco di denaro pubblico, visto che i nuovi assunti dovranno essere formati, e contribuisce ad alimentare le ‘piaghe’ del precariato e della disoccupazione”.
“Da parte nostra – continuano – c’è la totale disponibilità per una battaglia comune che coinvolga tutto il precariato all’Aquila e provincia. Di fronte a quanto sta accadendo con il contact center Inps, è inevitabile pensare, ad esempio, a quanto accaduto e potrebbe accadere ai precari delle cooperative della Asl, che negli anni sono stati sempre più precarizzati e che possono essere salvati soltanto con l’internalizzazione dei servizi utilizzando una società in-house della Regione Abruzzo”.
“Siamo pronti per lottare insieme a tutte le forze sul territorio – concludono De Blasis e Vivarelli –. Un territorio che, se non vengono frenate certe ‘pratiche’, non potrà che continuare a spopolarsi e ad impoverirsi”.