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Magliano: vandalismo a danno del campetto di Santa Lucia

L'ira del sindaco: "Non capisco perché ci si impegna a distruggere e deturpare beni, spiace rilevare che proprio i più giovani non apprezzino ciò che viene loro offerto". E chiude la struttura. L'appello ai ragazzi: "Venite a ripulire, non sporgerò denuncia".

Rete di protezione rotta in alcuni punti, porta di un locale della vicina sede della parrocchia scardinata e poi il grave atto di danneggiamento di effigi religiose (tra l’altro punito come reato di vilipendio da un preciso articolo del codice penale), come si vede nella foto di copertina: vittima fisica il campetto di Santa Lucia di Magliano de’ Marsi, vandalizzato probabilmente da un gruppetto di giovani del luogo.

“Non comprendo perché non si riesca a godere delle opportunità che ci sono nel nostro comune ed invece ci si impegna a distruggere e deturpare beni che esistono perché qualche “fesso” ha dedicato tempo e denari alla loro realizzazione e conservazione. Spiace rilevare che proprio i più giovani non apprezzino quello che viene loro offerto”.

Le parole di sdegno sono del primo cittadino di Magliano dei Marsi, Pasqualino Di Cristofano, che ha pubblicato sui social le foto dello “scempio”, alla luce di quello che è accaduto. Il campetto – di proprietà del Comune – offre ai ragazzi uno spazio per giocare a calcetto, uno per giocare a basket e uno per esercitarsi nella pallavolo. Adesso la struttura è stata chiusa, dietro volere del sindaco. Il campetto si trova accanto alla Parrocchia locale, nei pressi della Chiesa.

“Spiace constatare come, nonostante da giorni le televisioni rilancino immagini di bambini e giovani costretti a scappare dalle loro case a causa di un’assurda guerra, c’è chi invece la propria casa si diverte spontaneamente a distruggerla. Danneggiamenti, bestemmie, parolacce… questo è diventato il campetto di Santa Lucia, ma non è quello che deve essere”, aggiunge sulla sua pagina Facebook. Inoltre, lancia un appello proprio a quei giovani rei dell’atto inspiegabile di vandalismo: “Non sporgerò alcuna denuncia, ma mi rivolgo ai ragazzi: venite a riparare i danni che avete fatto”.

“Questa volta – conclude – la struttura sportiva non sarà chiusa per ripulirla, risistemarla a spese della comunità e poi riconsegnarla all’inciviltà, ma resterà chiusa finchèé i frequentatori di quel luogo non si impegneranno a riparare i danni fatti ed impegnarsi alla cura dei luoghi”.

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