“Ho subìto una vergognosa aggressione verbale, di fronte a testimoni, da parte di Fabrizio Truono, della Uil Abruzzo, negli uffici della Direzione generale della Asl dell’Aquila. Da lavoratore precario e da sindacalista, non posso fare altro che segnalare un comportamento gravissimo da parte di un rappresentante di una delle cosiddette grandi sigle sindacali”.
La denuncia è firmata da Marcello Vivarelli, segretario provinciale del sindacato Fesica L’Aquila per il settore Terziario e segretario provinciale Fesica Teramo.
“In un primo momento, ho confuso Truono con Michele Lombardo, col quale mi scuso per aver fatto erroneamente il suo nome – spiega Vivarelli in una nota – si è scagliato contro di me solo perché stavo facendo il mio lavoro, cioè quello di regolare gli ingressi negli uffici della Direzione generale della Asl dell’Aquila, in via Saragat, tra l’altro nel giorno di una importante riunione tra i sindacati e il manager della Asl provinciale aquilana, Ferdinando Romano, per discutere di stabilizzazioni e di internalizzazione dei precari. A scatenare il comportamento vergognoso di Truono, che a un certo punto ha cominciato ad inveire contro di me e a bestemmiare, è stata l’assenza di un nominativo su una lista. Un motivo puerile e comunque non imputabile al sottoscritto”.
“È così che i rappresentanti delle grandi sigle sindacali trattano i lavoratori a ‘telecamere spente’? – si chiede l’esponente Fesica – Da dove viene questa presunzione che permette a persone come Truono di insultare chi lavora? E questo sarebbe un esponente di spicco della Uil abruzzese?”, si chiede quindi Vivarelli.
“Non credano, quelli come Truono, che un piccolo sindacato non sia in grado di difendersi da certi comportamenti – conclude Vivarelli –. E scendano dal piedistallo su cui sono saliti non so per quali meriti. I lavoratori da difendere non sono solo quelli iscritti ai loro sindacati”.