Dopo la denuncia della Cgil arriva la contro-risposta di Conad: la proprietaria-direttrice del punto vendita sarà esclusa dal sistema cooperativo della catena di supermercati.
La direttrice era finita sulle pagine della cronaca per un vocale su WhatsApp nel quale intimava alle dipendenti una autodenuncia dopo la scoperta di un assorbente lasciato nei bagni dei lavoratori, pena un controllo diretto e personale a caccia della ‘colpevole’, cosa che, come affermato dal sindacato, sarebbe poi stata messa in atto dai caporeparti.
Fonti vicine all’azienda spiegano che il rapporto tra la casa madre e le ‘filiali’ locali è regolato da un contratto e che né la proprietaria né i lavoratori sono formalmente di Conad.
Quindi la soluzione sarà quella di troncare l’abbinamento tra punto vendita e marchi. Ciò significa che le lavoratrici ‘indagate’ restano al momento sempre alle dipendenze della società privata del punto vendita pescarese di proprietà della direttrice.