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Innocenzi (PD Indipendente): “Difendere diritto all’aborto”

"Diritto all'aborto minacciato da centrodestra, FdI in Abruzzo voleva cimitero dei feti"

Il diritto a non abortire che vorrebbe darci Giorgia Meloni già esiste, l’urgenza semmai è quella di garantire l’accesso effettivo al diritto sancito dalla legge 194, quello dell’interruzione di gravidanza, visto che anche in Abruzzo ci sono tanti, troppi medici obiettori di coscienza, pochi consultori e importanti difficoltà sotto il profilo farmacologico”.

Lo afferma Rita Innocenzi, candidata indipendente del Pd al collegio Uninominale della Camera L’Aquila-Teramo per la coalizione “Italia Democratica e Progressista” alle elezioni politiche del 25 settembre. Aquilana, 52 anni, con una lunga esperienza sul campo nel sindacato Cgil, Innocenzi torna ad incalzare Giorgia Meloni, presidente nazionale di Fratelli d’Italia, candidata per il centrodestra nel suo stesso collegio, questa volta su un tema cruciale per le donne.

“Non occorre andare lontano per capire cosa ha davvero in animo di fare il centrodestra dovesse andare al governo – spiega Innocenzi -. Ricordo infatti che Fratelli d’Italia in Consiglio regionale è arrivata a proporre una norma per introdurre una registrazione delle interruzioni di gravidanza e con la cosiddetta sepoltura dei feti. Una norma che prevedeva, di fatto, una schedatura inaccettabile anche per una donna di destra, e che grazie alla nostra battaglia, non è andata avanti ed è stata almeno per ora accantonata. Ma il solo averci provato la dice lunga su quella che è l’impostazione culturale ed ideologica del centrodestra”

Prosegue Innocenzi: “Meloni parla della libertà di essere madri. Si può essere d’accordo, ma non certo per mettere in discussione in modo subdolo la legge 194, ma riferendosi semmai alla concreta possibilità, per tante giovani, di avere le risorse economiche per uscire dalla casa dei genitori, andare a convivere o sposarsi, e fare figli. È difficile riuscirci però se il lavoro non c’è, oppure è precario e malpagato, se mancano le infrastrutture sociali nella fascia d’età da 0 a 6 anni, come gli asili nido, che in Abruzzo sono pochi, o magari sono privati non tutti possono accedervi. Al loro oscurantismo che vuole rimettere indietro le lancette della storia, noi contrapponiamo l’Italia dei diritti, del lavoro e del futuro”.

Conclude dunque la candidata: “Alle giovani donne competenti, preparate e piene di passione che non hanno ancora avuto successo nel lavoro e che subiscono ancora in termini di minori retribuzioni e penalizzazioni di carriera, per cortesia non si dica che nella vita si sono accontentate o si stanno accontentando di strapuntini: io dico invece che la politica e soprattutto chi ambisce a ruoli di Governo del Paese deve assumere l’impegno ad adottare misure che promuovano inclusione e protagonismo delle donne, di tutte le donne”.

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