L’Italia è stata terra di campi di concentramento per i prigionieri alleati e in particolar modo l’Abruzzo.
Per questo l’Istituto Abruzzese per la Storia della Resistenza e dell’Italia Contemporanea (IASRIC), promuove due giornate di incontro e studio sul tema, “Internamento, deportazione e prigionia di guerra nel Secondo conflitto mondiale tra Abruzzo e Molise. Nuovi studi e prospettive di ricerca”. Il convegno di portata nazionale si terrà il 30 novembre e 1 dicembre tra il Teatro Comunale di Casoli (Chieti), la Sala Ciampa dell’Abbazia di Santo Spirito al Morrone a Sulmona (AQ), e la Sezione di Sulmona dell’Archivio di Stato, per le note conclusive e la tavola rotonda.
L’intento del Convegno è mettere a fuoco i recenti sviluppi della ricerca storiografica sul fenomeno dell’internamento civile fascista e della prigionia di guerra in Abruzzo e Molise, nello specifico: il ruolo delle autorità civili e militari nella gestione e nell’amministrazione degli internati e dei prigionieri di guerra; le relazioni tra la popolazione civile e gli internati; la varietà delle fonti bibliografiche e archivistiche (cartacee e digitali) per la ricerca storiografica e la didattica laboratoriale. Gli studiosi che prenderanno parte al convegno sono: Giovanni Cerchia, Giuseppe Pardini, Fabrizio Nocera, Giuseppe Lorentini, Costantino Di Sante (Università degli Studi del Molise), Lorenzo Camerini (Arolsen Archives International Center on Nazi Persecution) Stefano Trinchese, Maria Teresa Giusti, Francesco Caccamo, Enzo Fimiani (Università degli Studi “G. D’Annunzio” di Chieti-Pescara), Isabella Insolvibile (Fondazione Museo della Shoah di Roma), Mario Salzano (IASRIC).
Introduce i lavori Carlo Fonzi, Presidente dell’Istituto Abruzzese per la Storia della Resistenza e dell’Italia Contemporanea.