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Collelongo, crisi nella residenza per anziani: “I nonni vogliono restare qua”

Stato di agitazione mosso dai sindacati nelle due strutture gestite dalla cooperativa San Rocco, una sita a Collelongo e l'altra ad Avezzano. Una Vigilia di Natale amara per le lavoratrici, alcune delle quali dimessesi per "giusta causa". "Ma i nostri nonni vogliono restare qui". Il sindaco si appella alla Regione Abruzzo: "Ci aiutino".

Le due strutture residenziali e assistenziali per anziani di Collelongo e di Avezzano – gestite entrambe dalla stessa cooperativa San Rocco – si trovano da qualche tempo nell’occhio del ciclone dei sindacati. L’allarme è scattato già da qualche settimana, da quando, cioè, i dipendenti non hanno percepito più lo stipendio, dal mese di luglio 2022. Una crisi economica che ha generato non poche conseguenze: innanzitutto l’amaro per la busta paga non percepita e poi la scarsità di risorse umane nelle sue ‘case di riposo’, per via dei numerosi licenziamenti. Senza dubbio, ad un passo solo dal giorno del Santo Natale, non si può restare a guardare: puntare il dito è inutile; quel che serve è unità, visione, prospettiva e aiuto economico.

A Collelongo, tante lavoratrici si sono dimesse per “giusta causa”, per via della mancata corresponsione del salario. “In questi giorni di dicembre – avverte il sindaco Rosanna Salucci – siamo stati travolti dalla delicata situazione aziendale della cooperativa sociale San Rocco, che svolge il servizio di assistenza per gli anziani nelle strutture di Collelongo ed Avezzano. Purtroppo, la cooperativa sta attraversando un importante momento di difficoltà finanziaria dovuta essenzialmente ad acquisizioni di nuovi asset che hanno portato a problemi di liquidità riverberatisi anche nella mancata retribuzione dal mese di luglio delle lavoratrici e dei lavoratori che operano nelle residenze”. Nel Comune guidato dalla sindaca Salucci, le dimissioni di 6 dipendenti hanno portato a forti difficoltà nell’organizzazione dei turni di lavoro, tanto che 3 pazienti dei 40 ricoverati sono stati trasferiti nella struttura di Avezzano. La struttura per anziani del paese, tra l’altro, è situata in un comune montano, quindi importante per il territorio di contorno (Trasacco e Villavallelonga).

“Diversi giorni fa, è stato proclamato lo stato di agitazione da parte delle diverse sigle sindacali. Il 22 dicembre scorso, si è riunito il primo tavolo di conciliazione tenutosi in Prefettura, al termine del quale il presidente della cooperativa ha preso impegno di liquidare un acconto sulle mancate retribuzioni e saldare il debito nei confronti dei lavoratori nei primi mesi del prossimo 2023”, continua il sindaco.

“I vecchietti della residenza di Collelongo, provenienti dai diversi paesi della Marsica, divenuti consapevoli di questa situazione, si sono coalizzati nel non voler lasciare la struttura. – continua Salucci – In questi anni, difatti, grazie alla dedizione e all’umanità delle OSS e di tutto il personale, loro si sono sentiti a casa, ben accuditi e rispettati. Resistono loro e resiste tutta la comunità di Collelongo e ci si stringe ai lavoratori per salvaguardare queste realtà occupazionali e assistenziali”.

“Questo stato delle cose – aggiunge il sindaco – ha creato un allarme nell’allarme, se così si può dire. Difatti, i 40 anziani che sono rimasti nella nostra struttura non sono nemmeno voluti tornare a casa loro per il canonico pranzo di Natale con le famiglie, per il timore che poi non avrebbero potuto far ritorno qui a Collelongo. Non è una situazione leggera per nessuno, e vedere i nostri nonni così addolorati non fa bene al cuore. Da sindaco – conclude – mi sento di sottolineare il disagio che si sta vivendo a livello territoriale ed umano, innanzitutto. Rivolgo un appello corale – di comunità – proprio nel giorno di Natale alla parte politica regionale, perché si renda conto dell’importanza strategica per il futuro di queste strutture e conceda gli accreditamenti per poter salvare economicamente queste realtà aziendali che forniscono un servizio essenziale per il nostro territorio.

“Chiediamo aiuto e resistiamo per la nostra struttura, per i suoi dipendenti e per i vecchietti che si sentono in famiglia e da qui non se ne vogliono andare“, questa la conclusione.

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