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A Capodanno si spenderanno 96 euro a famiglia

Nove italiani su dieci consumeranno l'ultima cena dell'anno a casa. Il 63% della popolazione italiana assaggerà il salmone arrivato dall’Estero, appena il 10% si permetterà le ostriche e il 7% il caviale spesso di produzione nazionale.

Capodanno in Abruzzo, tra riti e superstizioni

Per il cenone di fine anno saranno destinati alla tavola 96 euro in media a famiglia, sostanzialmente sui livelli dello scorso anno (-3%).

E’ quanto emerge da una indagine Coldiretti/Ixe’ in vista del Capodanno per il quale si prevede che quasi nove italiani su dieci (88%) consumeranno il cenone di fine anno nelle case, proprie o di parenti e amici, mentre gli altri si divideranno soprattutto tra ristoranti dove sono previste oltre 4 milioni di persone e agriturismi con oltre trecentomila presenze secondo le stime di Terranostra e Campagna Amica.

Le tavolate si allungano ad una media di 7 persone e lo spumante – sottolinea la Coldiretti – si conferma come il prodotto immancabile per più di otto italiani su dieci (84%), ma è sorprendentemente seguito a ruota dalle lenticchie presenti nell’82% dei menu, forse anche perché sono chiamate a portar fortuna secondo antiche credenze. Tra le più note quelle del Castelluccio di Norcia Igp, ma anche quelle inserite nell’elenco delle specialità tradizionali nazionali come le lenticchie di S.Stefano di Sessanio (Abruzzo), di Valle agricola (Campania), di Onano, Rascino e Ventotene (Lazio), Molisane (Molise), di Altamura (Puglia), di Villalba, Leonforte, Ustica e Pantelleria (Sicilia) o umbre quali ad esempio quelle di Colfiorito. Non solo lenticchie tra i piatti portafortuna a fine anno ci sono – continua la Coldiretti – anche i chicchi di uva presenti nel 60% delle tavole. Ne vanno mangiati dodici, uno per ogni mese dell’anno. E di buon auspicio sono anche i melograni simbolo di riparo e protezione dai problemi che il nuovo anno potrebbe portare.

L’interesse per le lenticchie è accompagnato dalla riscossa di cotechino e zampone presenti sul 67% delle tavole. Si stima che siano serviti – sottolinea la Coldiretti – circa 6 milioni di chili di cotechini e zamponi, con una netta preferenza per i primi. Durante le festività di fine anno – precisa la Coldiretti – vengono fatti sparire dalle tavole circa il 90% del totale della produzione nazionale che è in gran parte certificata come Cotechino e Zampone di Modena Igp, riconoscibili dal caratteristico logo a cerchi concentrici gialli e blu con stelline dell’Unione Europea, ma si rileva anche una apprezzabile richiesta per cotechini e zamponi artigianali, magari acquistati direttamente dagli allevatori, in azienda, nei mercati o nelle botteghe di Campagna Amica, dove la componente di carne italiana è pari al cento per cento.

Sulle tavole per le feste è forte anche la presenza del pesce nazionale a partire da alici, vongole, sogliole, triglie e seppie con – continua Coldiretti – il 63% degli italiani che assaggerà il salmone arrivato dall’estero, appena il 10% si permetterà le ostriche e il 7% il caviale spesso di produzione nazionale che viene anche esportata. Appena il 34% consumerà frutta esotica mentre nel 90% delle case vince la frutta locale e di stagione

La tendenza generale è dunque quella di privilegiare un menu tricolore spesso a chilometri zero con le tradizioni del territorio secondo Coldiretti/Ixe’. Il 92% dei cittadini – conclude la Coldiretti – porterà in tavola per la festa soprattutto prodotti italiani, tra un 53% che lo farà soprattutto perché sono più buoni e il 39% che considera una priorità sostenere l’economia e il lavoro del proprio Paese in un momento difficile.

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