Sono 176 i comuni montani che usufruiranno, in Abruzzo, delle misure e delle agevolazioni previste dalla legge regionale 32 del 2021 per contrastare lo spopolamento dei piccoli centri di montagna: tra le norme l’assegno di natalità, con un contribuito massimo di 2.500 euro annui fino al compimento dei tre anni del bambino e fino a 7.500 euro in tre anni per i nuovi residenti.
Tutti i comuni montani censiti hanno avuto cali demografici nell’ultimo quinquennio con la sola eccezione di Santo Stefano di Sessanio (L’Aquila) che fa registrare un +0,9%.
Tra i piccoli centri maggiormente colpiti dallo spopolamento figurano quelli della provincia di Chieti con San Giovanni Lipioni (-21,9%), Montebello sul Sangro (-20,4%), Rosello (-19,8%) e Pennadomo (-19,3%); in provincia dell’Aquila spicca Cansano (-20,8%).
La Giunta regionale, su proposta dell’assessore agli Enti locali Pietro Quaresimale, ha approvato nei giorni scorsi l’elenco dei comuni beneficiari la cui popolazione è inferiore a 200 residenti oppure inferiore a 3.000 residenti purché abbiano fatto registrare nell’ultimo quinquennio un calo demografico superiore alle media regionale.
“Il numero elevato dei comuni che beneficeranno della legge regionale è la testimonianza evidente dell’attualità della legge 32 che prevede misure concrete contro lo spopolamento” dice l’assessore Quaresimale.
“Questo elenco verrà aggiornato anno dopo anno in base alle rilevazioni Istat. L’importante in questa fase – sottolinea l’assessore – è individuare i territori e le popolazioni che potranno beneficiare delle misure agevolative. Tra queste, è il caso di ricordare, figura l’assegno di natalità, un contributo economico annuo massimo di 2.500 euro da erogare mensilmente fino al compimento del terzo anno di età del nuovo nato; oppure un contributo per i nuovi residenti che può arrivare fino a 7500 euro in tre anni. Si tratta – conclude l’assessore – di misure concrete che hanno come potenziali destinatari le famiglie dei 176 comuni”.