Sperimentazione scientifica al “Serpieri”. L’Istituto Agrario è partner del progetto INCREASE (Intelligent Collections of Food Legumes Genetic Resources for European Agrofood Systems) finanziato dal programma europeo H2020, che coinvolge 28 fra Università, centri di ricerca e istituzioni europee ed internazionali.
Si tratta di un progetto scientifico innovativo che mira alla caratterizzazione, alla gestione, alla conservazione e alla valorizzazione dell’agro-biodiversità e delle risorse genetiche.
Il progetto si basa sul principio di “Open Science”, promosso dall’Unione Europea e basato sul libero accesso ai risultati della ricerca scientifica, promuovendone la diffusione e la condivisione e sostenendo la partecipazione dei cittadini alle attività di carattere scientifico.
È fondamentale, infatti, che la coltivazione e il consumo dei legumi per l’alimentazione umana avvengano attraverso lo sviluppo di un’agricoltura che abbia al centro la protezione dell’ambiente, la sicurezza alimentare e la salute, al fine di mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici e sostenere il sistema e la produzione agroalimentare.
Con l’aiuto delle nuove tecnologie e dell’innovazione scientifica il progetto si propone, pertanto, due obiettivi principali: rendere la scienza e gli approcci scientifici più collaborativi, aperti a tutti e globali; testare un sistema innovativo di conservazione decentralizzata delle risorse genetiche che possa sostenere e coadiuvare gli approcci tradizionali.
Questo è reso possibile da nuovi strumenti che le tecnologie informatiche mettono a disposizione. I partecipanti, infatti, utilizzeranno un’apposita App per contribuire al database del progetto, caratterizzare le piante, raccogliere dati e promuovere lo scambio dei semi.
Nell’ambito del programma si sta costituendo una rete di Istituti agrari estesa a tutto il territorio nazionale, che permetterà di analizzare l’adattamento di diversi genotipi di leguminose a specifiche condizione ambientali.
“Nel nostro Istituto verrà svolta una prova agronomica per la caratterizzazione di un set di 20 genotipi di cece di diversa origine, per i caratteri epoca di fioritura, architettura della pianta e produzione – informa la referente per l’isituto Serpieri, prof.ssa Lola Babbo -. Ogni genotipo dovrà essere replicato tre volte, di conseguenza verranno realizzate 60 parcelle complessive di 5mq ciascuna e, al fine di garantire un valore statistico, la prova dovrà essere gestita seguendo uno schema a blocchi randomizzati disposti perpendicolarmente ad un potenziale gradiente di variabilità del campo (es. pendenza)”.
“In maniera corrispondente allo schema di campo – aggiunge il prof. Mario Sforza – verrà creato uno specifico dataset per la raccolta dei dati relativi alla fioritura, all’altezza delle piante, alla fruttificazione e alla resa. Tale dispositivo, annualmente, consentirà di confrontare i risultati delle prove svolte negli Istituti facenti parte della rete e definire il grado di adattamento ai diversi territori delle varietà testate”.